L’invecchiamento è reversibile: la scoperta della scienza

invecchiamento reversibile

L’invecchiamento sarebbe reversibile. Lo dice la scienza: uno studio effettuato dall’Istituto Salk per gli studi biologici in California ha permesso di scoprire che sarebbe possibile riprogrammare le cellule, allungando la vita. L’esperimento, unico nel suo genere, è stato messo a punto su alcuni animali da laboratorio, topi anziani che sono ringiovaniti e che hanno visto la loro vita allungarsi del 30%. Gli studiosi hanno dimostrato che la stessa tecnica potrebbe funzionare anche su cellule umane in provetta.

L’impresa non è stata affatto facile, perché, come hanno svelato anche ricerche precedenti dello stesso genere, uno dei rischi maggiori conseguiti attraverso la stimolazione delle cellule per il ringiovanimento consiste nella formazione di tumori. Gli studiosi californiani hanno utilizzato un cocktail di geni abbinato ad un antibiotico ad ampio stretto. Si è potuto osservare che nei topi anziani sarebbero migliorate le condizioni del cuore e del sistema cardiovascolare. Inoltre sarebbe migliorata anche la situazione del pancreas e dei muscoli. Il successo è stato dettato anche dalla non comparsa dei tumori.

Già nel 2006 in Giappone erano stati utilizzati 4 geni, con l’obiettivo di far tornare “bambine” le cellule adulte. Si erano formate così delle cellule che erano state chiamate cellule staminali pluripotenti indotte. La tecnica, che fino ad ora era stata adottata soltanto sulle cellule, adesso è stata applicata anche su animali vivi, dimostrando come il processo di invecchiamento non segua soltanto una direzione, ma potrebbe essere invertito. I ricercatori vogliono agire non nel senso di un ringiovanimento totale, ma creando quelle condizioni per indispensabili garantire una buona salute.

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