Isis minaccia Italia e Papa: “Arriveremo a Roma”

Devi combatterli

In un video girato a Marawi, nelle Filippine, l’Isis ha minacciato direttamente il Papa e l’Italia: “Arriveremo a Roma”. Il filmato è stato pubblicato da Al-Hayat Media Center, network ufficiale del Califfato. Si vedono jihadisti che devastano le statue di Cristo e poi strappano un poster con il volto di Papa Francesco. In inglese, uno dei terroristi – Abu Jindal – dice: “Ricordate questi miscredenti, saremo a Roma”. A Marawi sono in corso violenti scontri tra l’Isis e l’esercito filippino.

Su un canale Telegram, considerato vicino al gruppo di terroristi islamici, è invece l’Italia a venire tirata in ballo. Si incitano i ‘lupi solitari’ ad attaccare il nostro Paese scegliendo un obiettivo “da colpire con un veicolo”, come è successo recentemente a Barcellona. “Devi combatterli” (O Muwahhhid) è la scritta in italiano, lo sfondo è un’immagine in cui si vede un uomo che nasconde un coltello dietro la schiena e una città. A scovare la minaccia è stato il Site, sito Usa di monitoraggio dell’estremismo islamico diretto da Rita Katz. Per quanto riguarda l’immagine, è in realtà quella utilizzata già dall’Isis tempo fa, la città sullo sfondo è New York. In pratica, la novità è la scritta in italiano.

A fare più paura è forse l’appello ai lupi solitari: “Il canale raccomanda ai lupi solitari particolari obiettivi, dopo aver lanciato una minaccia esplicita nei giorni scorsi all’Italia, da colpire con dei veicoli, sia lì che in Belgio e Danimarca” scrive il Site. Il premier Paolo Gentiloni, giorni fa, aveva chiesto di non credere “alla propaganda di alcuni siti islamici”, riconoscendo però che “Nessun Paese, neanche l’Italia, può sentirsi al riparo dalla minaccia”.

Il rischio, secondo gli esperti, è che l’Isis voglia fare un attentato spettacolare contro obiettivi simbolici, come San Pietro, per sviare l’attenzione dalla debacle militare che sta subendo in Iraq e Siria. La Guardia Svizzera si è detta pronta ad affrontare qualsiasi minaccia, anche terroristica. Il capo del contingente che difende il Papa, Christoph Graf, nel corso del raduno delle guardie, in Svizzera, ha detto: “Forse è solo una questione di tempo prima che un attacco del genere si verifichi a Roma. Ma siamo pronti anche a questo. Non ci sono evidenze, ma l’attività di prevenzione è strettissima”.

La Spagna viene di nuovo chiamata in causa dai terroristi del Califfato, pronti a vendicare il sangue versato durante l’Inquisizione. La minaccia è in particolare per i cristiani, gli obiettivi dichiarati sarebbero lo stadio del Barcellona, il Camp Nou, così come le spiagge della capitale catalana e di Benidorm.

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