Isis: la parabola sanguinaria dello Stato Islamico

Domenica 27 ottobre dalla Casa Bianca il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la morte del leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi: l’uccisione del califfo è avvenuta nel corso di un raid americano nei pressi di Idlib, nella Siria nord-occidentale. La morte di al-Baghdadi non significa però la fine dell’Isis, che proprio dopo la morte del califfo – temono diversi osservatori – potrebbe dare inizio ad una nuova stagione di terrore. Sta di fatto che l’uccisione di al-Baghdadi priva Daesh del suo massimo esponente ed apre un nuovo capitolo nella storia dello Stato Islamico, che nel frattempo ha annunciato il nuovo leader: si tratta di Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, nominato dal Consiglio della Shura dell’Isis.

Dalla nascita nel 2006 alla morte di al-Baghdadi: la parabola dell’Isis tra guerre ed attentati

La storia dell’Isis ha inizio ufficialmente nell’ottobre del 2006 quando viene annunciata la creazione dello Stato Islamico dell’Iraq, ma le origini dell’organizzazione terroristica di stampo jihadista risalgono ai primissimi anni della guerra in Iraq: nel 2003 l’intervento statunitense contro il regime di Saddam Hussein e la deposizione dello stesso dittatore iracheno provocano lo scoppio di una guerriglia in cui si inseriscono con attacchi e attentati suicidi i miliziani di Al Zarqawi, jihadista giordano a capo di un’organizzazione terroristica fondata nel 1999 e denominata Gruppo del Monoteismo e del Jihad che nel 2004 si allea ufficialmente con Al-Qaeda, organizzazione terroristica guidata da Osama bin Laden. In seguito a questa alleanza il gruppo di Al Zarqawi cambia nome in Al-Qaeda in Iraq (2004-2006). Nell’ottobre del 2006, in seguito ad un’alleanza del gruppo jihadista con altre fazioni di ribelli, viene annunciata la nascita dello Stato Islamico dell’Iraq (Isi), che dal maggio del 2010 viene posto sotto la guida di Abu Bakr al-Baghdadi.

A partire da questo momento e in particolare con l’inizio nel 2011 della guerra civile in Siria, l’Isi – che nel 2013 assume la nuova denominazione di Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (Isis) – inizia la sua ascesa, coronata dal reclutamento di migliaia di combattenti e da una vasta espansione territoriale in Siria e in Iraq con l’occupazione di numerose città e villaggi – tra cui Raqqa, Palmira, Tikrit e Mosul – culminata il 29 giugno del 2014 con la proclamazione del Califfato da parte di al-Baghdadi, a sua volta proclamato califfo. Nei territori occupati lo Stato Islamico dà avvio ad una serie di massacri e persecuzioni nei confronti di minoranze religiose, in particolar modo quella degli yazidi, ma anche cristiani e sciiti. Inoltre iniziano ad essere diffusi numerosi filmati di propaganda e le riprese di diverse esecuzioni di ostaggi occidentali.

A partire dall’agosto del 2014 gli Stati Uniti danno inizio ai primi bombardamenti contro il Califfato, in particolare contro Raqqa, città siriana eletta a capitale dello Stato Islamico, e danno vita ad una coalizione internazionale di intervento contro l’Isis. A inizio 2015 Daesh è alla sua massima espansione territoriale con il controllo di una vasta area tra Siria ed Iraq e sempre a partire dal 2015 si rende protagonista di una serie di feroci attentati in diversi paesi europei e non solo. Tra i principali per numero di vittime e ferocia gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi, a cui seguiranno nei mesi e negli anni successivi altri sanguinosi attentati: a Bruxelles il 22 marzo 2016, a Nizza il 14 luglio dello stesso anno, a Manchester il 22 maggio 2017, a Barcellona il 17 agosto 2017 e diversi altri.

Nel frattempo, anche in seguito a questi attentati, i raid aerei ad opera di Stati Uniti e Russia si intensificano e le forze militare irachene e siriane riescono a riconquistare vaste porzioni di territorio, tanto che nel dicembre del 2017 il governo iracheno dichiara la sconfitta dell’Isis in Iraq. Nell’ottobre del 2017 invece Raqqa, la capitale dello Stato Islamico in Siria, viene riconquistata dalle Forze democratiche siriane guidate dai combattenti curdi. Il 23 marzo del 2019 anche l’ultima roccaforte dello Stato Islamico in Siria, Baghuz, viene conquistata dalle milizie curdo-siriane, segnando la fine del Califfato e dunque la sconfitta territoriale dello Stato Islamico. Il 27 ottobre la morte del califfo al-Baghdadi segna un altro durissimo colpo inferto all’Isis.

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