Invasione di cavallette in Romagna, paura sulle spiagge della Riviera

È allarme cavallette in Romagna, dove centinaia di questi piccoli insetti fastidiosi e infestanti stanno invadendo le spiagge della Riviera.

Invasione di cavallette
Invasione di cavallette – Nanopress.it

Molti bagnanti hanno paura, altri provano ribrezzo, altri ancora sono solo infastiditi. Certo è che il problema è gravissimo se pensiamo che il settore turistico in questi posti è uno di quello che dà maggior sostentamento economico. L’Emilia Romagna è stata colpita da una catastrofe terribile dal punto di vista meteorologico, lo sappiamo bene, e punta a rialzarsi proprio durante l’estate con i bellissimi luoghi che ha da offrire e che in questi mesi hanno registrato il tutto esaurito. Però questo problema rischia di danneggiare ulteriormente un’economia messa già a dura prova, ma a cosa è dovuta l’invasione? Solo al forte vento caldo che spinge questi animali sulle spiagge, o c’è altro?

Invasione di cavallette in Romagna

Centinaia di cavallette stanno occupando le spiagge della Riviera Romagnola, meta prediletta di tantissimi visitatori italiani e stranieri che ogni anno scelgono questi luoghi paradisiaci con spiagge chiare e acque cristalline.

Gli esperti spiegano che questi insetti sono stati spinti sulle spiagge dal cosiddetto “Garbino”, ovvero il vento caldo di Libeccio che soffia sull’Adriatico, tuttavia potrebbero esserci anche altre cause che vedremo dopo.

I bagnanti hanno paura e l’ultimo allarme arriva dalla zona a cavallo fra Bellaria Igea marina e San Mauro Mare, in tanti hanno abbandonato lettino e ombrellone, rinunciando a una giornata di sole pur di mettersi al riparo dagli odiosi animaletti infestanti. Sono innocue ma rendono impossibile proseguire la giornata in spiaggia, tanti turisti infatti sono tornati in albergo e una di loro ha spiegato che ce n’erano tantissime, circa 3 o 4 insetti ogni ombrellone.

Sui litorali di Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Molise e Puglia, il Libeccio viene chiamato Garbino. Il vento caldo sarebbe il principale responsabile dell’insolita invasione di cavallette piccole dal corpo rosso, lo stesso, aveva causato nel 2007 temperature record sul medio e basso Adriatico ma anche sullo Ionio, portando a un incendio sulla penisola garganica dove persero la vita diverse persone.

La presenza di questi animali è stata accolta in diversi modi dai bagnanti, alcuni infatti hanno detto di non essere per nulla infastiditi, altri però hanno preferito andarsene dalla spiaggia. Una mamma in vacanza con i suoi bambini ha raccontato di essersi addirittura divertita a veder zompettare le cavallette sui teli mare.

Questi insetti sono di certo più consoni all’ambiente di campagna rispetto a una spiaggia romagnola, ma l’invasione di cavallette è una cosa reale che sta accadendo sotto gli occhi di tutti e raccogliendo reazioni di diverso tipo. C’è chi ha la fobia degli insetti ed è scappato urlante dalle spiagge, altri si sono divertiti e altri ancora hanno provato sensazioni sgradevoli che possiamo riassumere con una parola, schifo.

L’arrivo di questi animali ha scatenato racconti e commenti sui social, dove molti hanno pubblicato delle foto per testimoniare cosa sta accadendo. Dalle immagini si vede come queste cavallette, che tanti hanno classificato come cicale, abbiano invaso anche l’acqua. Si sono anche commenti scherzosi di chi parla delle piaghe d’Egitto dicendo che sta arrivando il giorno del giudizio. Ci sono poi interventi di chi è più oggettivo e chiarisce che sia quasi normale in presenza del Garbino, vedere invasioni simili, ricordando che anni fa lo stesso vento portò a un episodio simile con protagonisti i moscerini.

Il problema, come sottolineato dai bagnini, è che questi animali spaventano i turisti e quindi come dicevamo all’inizio, hanno un impatto negativo sul settore turistico.

Caldo record

Purtroppo il problema non potrebbe essere legato solo al vento caldo ma in generale all’innalzamento record delle temperature che stiamo vivendo in questi giorni su gran parte d’Italia.

I valori termici africani stanno portando insetti tropicali a invadere luoghi dove si solito non ci sono avvistamenti in grandi quantità. Parliamo di scarabei giapponesi ad esempio, cimici asiatiche e appunto, cavallette.

Questi animali mettono a rischio le coltivazioni ma sono anche molto fastidiosi perché contaminano i luoghi dove le persone stanno trascorrendo le vacanze, ma anche le abitazioni. Con l’allungamento dei periodi torridi il nostro Paese si predispone come l’habitat perfetto per gli insetti tropicali.

A Roma ad esempio è arrivata la vespa orientalis, aggressiva e più velenosa di quelle comuni. A spiegare cosa sta succedendo è stato il programma di informazione Mediaset, “Morning News”, che ha spiegato che siamo solo all’inizio e si prospetta un agosto terribile fra cimici, cavallette, scarabei e zecche provenienti dall’est.

Il cambiamento climatico ha effetti devastanti e passiamo da fenomeni estremi come le alluvioni, a temperature di caldo record che sfiorano i 45 gradi. In entrambi i casi le conseguenze sono devastanti e appunto ci sono problemi correlati. Nel caso dei valori termici di stampo africano ad esempio, tanti sono gli insetti che si stanno trasferendo nella penisola italiana e con loro danni ai raccolti, infezioni e malattie. Ad esempio, cresce l’allarme per la febbre del Nilo, trasmessa dalle zanzare. Questa patologia ha portato alla morte di 4 persone in Veneto e numerosi ricoveri.

Le parole dell’esperto

C’è però una cosa da precisare, le cavallette che stanno invadendo i litorali dell’Emilia Romagna, specialmente a Rimini e dintorni, le cui segnalazioni sono iniziate da ieri, appartengono a una specie autoctona.

Cavalletta
Cavalletta – Nanopress.it

Sono chiamate cavallette dalle ali rosa per la colorazione rossastra delle ali quando sono aperte, e vengono fuori quando le temperature sono abbastanza elevate, come appunto in questo periodo. Generalmente prediligono le zone aride e collinose. In effetto l’invasione di questi animali non è nuova nei territori della regione ma appunto, è insolita nelle spiagge.

A dare alcune informazioni sulle cavallette dalle ali rosa, ieri, è stato il professor Luca Mazzon, entomologo dell’Università di Padova.

“Le cavallette di solito non si spostano tantissimo, è probabile che non si siano schiuse lontano dalle zone in cui sono state segnalate. Di solito amano le colline e le zone aride con un terreno asciutto e permeabile, aree predilette per deporre le uova. Essendo insetti amanti del grande caldo sono uscite in questo periodo per le temperature elevate che stanno interessando l’Italia ma sono anche figlie di quanto accaduto nelle estati scorse”.

L’entomologo ha precisato che l’arrivo delle cavallette ha solitamente un inizio e poi un picco massimo, dopo il quale la loro presenza è minore fino a scomparire del tutto. Ha ipotizzato che quanto sta accadendo in Romagna sia un picco della presenza e quindi bisognerà sopportare ancora un po’ ma poi andranno via. Non è dato sapere quando, non c’è un giorno preciso ma i lavoratori del settore turistico sperano presto.

Altre pullulazioni sono state segnalate in città diverso, come Vicenza ma anche nella storia ci sono state invasioni di questi insetti, una molto grave nel dopoguerra in Sardegna, dove gli abitanti intervennero con pesanti insetticidi per salvare i raccolti agricoli, ma oggi questi metodi sono vietati.

L’esperto ha confermato che la presenza delle cavallette nelle spiagge è possibile se ci sono forti correnti ventose perché tali insetti non hanno un volo controllato e si lasciano trasportare. Alla domanda se siano pericolose per l’uomo, Mazzon precisa che si tratta di una specie innocua i cui esemplari possono essere tenuti a bada addirittura con la sola presenza di animali da cortile, come le faraone. Questa soluzione venne adottata in Veneto per aiutare le aziende agricole contro le cavallette senza ricorrere a insetticidi.

Bambina in spiaggia con cavalletta sulla mano
Bambina in spiaggia con cavalletta sulla mano – Nanopress.it

Altri metodi prevedono la lavorazione dei terreni, quelli fermi dal punto di vista agricolo infatti sono il luogo ideale per la proliferazione. La lavorazione meccanica della terra distrugge le uova ed è un sistema utile per cacciare l’insetto che rappresenta un colpo di grazia per l’agricoltura, specialmente dopo che questa faticosamente si sta rimettendo in piedi dopo l’alluvione.

Rimini, Riccione, Bellaria, Cattolica, Ravenna e Cesenatico sono le zone più colpite dalla specie, conosciuta anche come cavalletta dei prati. Non ci sono soluzioni per liberarsene in spiaggia, ci si può solo convivere fin quando il picco non cesserà ed esortiamo tutti a non abbandonare le spiagge per questo motivo, a meno che chiaramente non ci siano disturbi più gravi legati alla presenza di questi animali che ricordiamo, a parte il ribrezzo che provocano in alcune persone, sono del tutto innocui.

 

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