Immigrazione in Italia oggi: tutti i pro e i contro


L’immigrazione in Italia oggi rappresenta una questione che può essere vista sotto molti punti di vista. Una questione certamente complessa, di cui il nostro Paese si sta facendo carico ormai da anni e che può essere letta anche tra le righe. Al di là infatti dai luoghi comuni, i dati a nostra disposizione sono piuttosto evidenti, mettendo in risalto come gli immigrati possano costituire una vera e propria fonte di ricchezza a livello sociale. Questo punto non è affatto da sottovalutare, visto che, in questo periodo, l’Italia si trova in una situazione molto difficile dal punto di vista economico.

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Quanto l’immigrazione contribuisce a creare una situazione di benessere sociale? E’ questa la domanda che dovremmo porci. Facendo una piccola indagine, scopriamo che gli immigrati possono contribuire all’economia nazionale. Due rapporti della Fondazione Leone Moressa mettono a confronto il gettito che gli immigrati apportano ai conti dell’Italia e le spese pubbliche comportate. A conti fatti l’Italia ci guadagna.

I pro

AZIENDE – Le imprese create da immigrati sono 497.000, rappresentando l’8,2% del totale. Un segnale che, in tempi di crisi, non può passare nell’indifferenza. Complessivamente l’Italia riesce a guadagnarci 85 miliardi di euro.

CONTRIBUENTI – I dati relativi al 2012 hanno messo in evidenza che i contribuenti nati all’estero hanno dichiarato un reddito totale pari a 44,7 miliardi di euro. Si stima che questa somma di denaro abbia inciso per il 5,6% sulla ricchezza prodotta nel nostro Paese.

IVA – Le ultime indagini mettono in risalto la tendenza delle famiglie straniere a non risparmiare. Esiste un rapporto molto vivace tra consumo e reddito che, in base ai calcoli effettuati, considerando tutte le voci soggette ad Iva, genera un gettito fiscale di 7,6 miliardi.

CONTRIBUTI PREVIDENZIALI – In riferimento all’anno 2009 (ultimo dato ufficiale Inps), i contributi previdenziali versati dagli stranieri in Italia rappresentano il 4,2% del totale. Il gettito complessivo viene calcolato in 8,9 miliardi.

BADANTI – In Italia, come emerge da una ricerca dell’Istituto Ricerca Sociale, ci sono 893.000 badanti straniere, che si prendono cura di un milione di persone non autosufficienti. Se il tutto fosse a carico delle Stato, la spesa pubblica sarebbe insostenibile.

I contro

PENSIONI E SANITA’ – Certamente la spesa pubblica sostenuta per il pagamento delle pensioni e per i costi comportati dalla sanità è ingente. C’è chi fa notare che incidono sui conti nazionali anche gli immigrati. Tuttavia c’è un dato da tenere in considerazione. La maggior parte di queste spese sono sostenute per persone che hanno superato i 65 anni di età. Da questo punto di vista l’impatto dei nati all’estero (in media più giovani dei nostri connazionali) è minimo.

GIUSTIZIA – Una parte della spesa pubblica destinata alla giustizia è assorbita dagli immigrati. Si stima che i costi siano pari a circa 1,75 miliardi di euro ogni anno. Per il 2012 il costo complessivo dei Centri di Identificazione ed Espulsione è stato di 170 milioni.

SCUOLA – Considerevole è la spesa pubblica per i figli dei cittadini stranieri che frequentano la scuola italiana. Proprio nel settore dell’istruzione si calcola che l’incidenza degli alunni che non hanno la cittadinanza italiana sia pari all’8,4%.

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