Il teatro è vuoto ma l’attore va in scena lo stesso e viene ricompensato

giovanni mongiano, attore

(Foto da Facebook)

Il teatro era praticamente deserto ma lui, Giovanni Mongiano, non ha tradito la sua arte ed è andato in scena lo stesso: per un’ora e venti ha recitato il suo monologo, incurante della platea vuota ed attento a non saltare neppure una battuta. La vicenda, che ha dell’incredibile, è accaduta sabato 8 aprile 2017 al Teatro del Popolo di Gallarate ma è il Trio Medusa a raccontarla oggi, 11 aprile, su Radio DeeJay, suscitando l’ammirazione di tutti per un artista che ha trasformato una serata da dimenticare in una dichiarazione d’amore per la sua arte, il teatro, e diventata, al contempo, un gesto provocatorio e di ribellione.

‘Ho recitato lo stesso come gesto di ribellione’ ha spiegato Giovanni Mongiano a proposito della serata flop che lo ha visto, suo malgrado, protagonista d’eccezione. Allo spettacolo dal titolo Improvvisazioni di un attore che legge, in scena al Teatro del Popolo di Gallarate, in provincia di Varese, sabato scorso non c’era nessuno: gli unici spettatori, davanti ai quali l’attore ha recitato, erano il tecnico delle luci, la cassiera (che – ha spiegato Mongiano – poi si è allontanata perché le squillava il cellulare) e la sua assistente, all’imbarazzo della quale, mentre gli annunciava che in sala non c’era nessuno, l’attore torinese 68enne ha risposto come solo chi ama profondamente l’arte e il teatro poteva fare: ‘Vado in scena lo stesso, lo spettacolo stasera si farà’, recitando integralmente il suo monologo, davanti ad una platea praticamente inesistente.

E se sabato sera il teatro era vuoto, la notizia dell’attore che va in scena (e recita) lo stesso sta facendo il giro del web, suscitando commozione ed applausi virtuali per un atto che è diventato quasi una lezione morale.Mentre a chi ha malignamente pensato che si trattasse di una ‘simpatica’ trovata pubblicitaria, l’attore torinese ha risposto con piglio: ‘Il compenso l’avevo già preso e potevo andarmene tranquillamente. Il punto è un altro. Se fossi andato via senza recitare ci sarei stato molto male e invece quella sera ho dormito benissimo’, aggiungendo tra l’altro che, di questo spettacolo, non ci saranno altre repliche (quella in scena a Gallarate era la 70esima).
Giovanni Mongiano, classe 1949, attore dalla lunga carriera teatrale alle spalle, ha ricevuto così la sua ‘ricompensa‘, i suoi applausi in ritardo, per uno spettacolo da lui scritto, diretto e recitato davanti ad un pubblico inesistente e che ora, paradossalmente, acclamano tutti all’unanimità. Una lezione di arte e di grande dignità, insomma, ‘un’esperienza strana, come l’ha definita il suo protagonista, ‘ma anche un atto simbolico per difendere questa professione in un periodo di crisi della cultura italiana’.

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