Il Marchese del Goal: dal caso Lazio a Ibra tuttofare

Tra regioni de tutti i colori, casi de Covid che continuano ad aumentare, processi (reali e mediatici) de tutti i tipi, er calcio se ne frega e va avanti per la sua strada. Pure sta settimana se semo fatti una bella scorpacciata de partite tra coppe europee e campionato de Serie A. Come ar solito scopriamo insieme tutto er mejo (ma pure er peggio) della settimana calcistica appena conclusa.

Positivo o non positivo? Questo è il dilemma

Er caso mediatico più eclatante della settimana è stato quello dei giocatori positivi (oppure no? ) della Lazio. Pare che se uno er mercoledì pe la Champions è positivo, poi de domenica gioca in campionato e er mercoledì dopo è di nuovo positivo pe la Champions ce sta quarcosa de strano sotto. E in effetti sto dubbio è venuto un po’ a tutti. E così s’è scatenato er putiferio: tra indagini in corso, scarichi de responsabilità tra laboratori e società e dubbie citazioni sulla vagina der presidente Lotito come ar solito ce s’è capito poco e gnente. Fatto sta che alla fine sti giocatori interessati sta domenica non hanno giocato e forse nei prossimi giorni se capirà quarcosa in più. Certo se dovesse venì fuori che erano positivi e l’hanno fatti giocà, la cosa sarebbe molto grave.

Caicedo: l’uomo degli ultimi minuti

Se fuori dar campo la Lazio sta affrontà dei bei problemi, dentro ar campo le cose non vanno troppo male. I biancocelesti tra campionato e Champions hanno fatto 5 punti nelle urtime 3 partite nonostante c’avessero i giocatori contati. E per questo devono ringrazià un omo solo: Felipe Caicedo. Nse sa bene come questo segna sempre all’urtimo minuto e recupera le partite. Pare che lo fa apposta ad aspettà la fine pe fa saltà le coronarie ai tifosi. Fatto sta che so tre partite de fila che la Lazio se sarva all’ultimo grazie alle zampate der gigante dall’Ecuador. Cesarini spostate.

Uragano Mkhitaryan

Se da una parte der Tevere se pensa soprattutto ai tamponi e ai goal all’urtimo secondo, da quell’altra ce se gode la clamorosa prestazione der buon Micky (non me fate riscrive er nome completo, abbiate pietà). L’Armeno segna na tripletta strepitosa ar Genoa e porta la Roma ar terzo posto in classifica. Ner giorno der saluto all’indimenticabile Gigi Proietti la Mandrakata l’ha fatta Micky. Dzeko (positivo ar Covid) gli aveva detto che doveva segnà lui e pare che l’abbia preso pure troppo sur serio. Meno male che era “falso nueve”, pensa se era vero.

Serie A che spettac…ah no.

Ce lo dovevamo aspettà : le vagonate de goal che erano arrivate nelle scorse giornate prima o poi dovevano finì. Er campionata de Serie A è sempre stato quello dove le difese la fanno da padrone, dove ce sta più tattica che tecnica e dove ce se riempie de mazzate. Sta giornata c’ha riportato ai vecchi tempi: solo 18 goal totali, 3 partite finite 0-0, 2 autogoal e 2 espulsioni. Bentornata vecchia Serie A.

Ibra croce e delizia

Ner posticipo contro er Verona ha fatto tutto Ibra, ner bene e ner male. Ha sbagliato un rigore (è già er secondo che sbaglia), ha preso in pieno l’incrocio dei pali e alla fine è riuscito a buttà dentro il goal del pareggio all’urtimo secondo. Na partita tarmente assurda che manco sai bene come giudicalla, tant’è che in pagella molti gli hanno dato un bel 6 politico, pe non sapè ne legge ne scrive. Però lui non l’ha presa troppo bene e infatti ha detto che er prossimo rigore non lo tira. Conoscendolo però io c’ho qualche dubbio, figurate se uno come Ibra se fa spaventà da un dischetto quarsiasi.

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