Il Ken Umano Brasileiro Celso Santebanes è morto

E’ morto Celso Santebanes, il giovanissimo fan del bambolotto Ken, che dopo Justin Jedlica aveva deciso di spendere un patrimonio per rifarsi i connotati uguali al famoso personaggio del mondo dei giochi. Era stato ricoverato in ospedale a Minas Gerais dove stava seguendo cicli di chemioterapia per combattere la leucemia, scoperta per caso mentre era in cura per dei ‘banali’ effetti collaterali dell’Idrogel, sostanza usata per ‘modellare’ il suo corpo come quello di Ken. Celso è venuto a mancare nei giorni scorsi in una clinica di Uberlandia a causa di un’infezione batterica ai polmoni.

Il Ken Umano Brasileiro ha scoperto di essere affetto da leucemia linfoide acuta mentre si trovava in ospedale per curare alcune infezioni dovute alle numerose iniezioni di idrogel, una sostanza che viene utilizzata nella chirurgia estetica per ‘riempimenti’ e ritocchi vari. Il giovane ventenne, infatti era conosciuto per aver già speso circa 50 mila dollari in interventi di chirurgia estetica, da quando aveva 16 anni. Ma non è la chirurgia ad averlo ridotto in fin di vita.

Recentemente anche la famosa Miss Bum Bum Andressa Urach è stata ricoverata per aver abusato dell’idrogel, che nel suo corpo ha provocato una sorta di allergia. A differenza di Andressa, Celso non rischiava di morire a causa della chirurgia. La malattia da cui era affetto non ha niente a che vedere con i suoi ritocchi, anzi è stata scoperta proprio perché era supervisionato da esperti. La leucemia lo ha debilitato talmente tanto che una infezione batterica ai polmoni l’ha portato alla morte.

Celso fino alla fine, dai suoi account sui social network scriveva ai fan sulle sue condizioni di salute. In un messaggio ha scritto di sperare di riuscire a vincere questa battaglia. Ma il modello brasiliano non ce l’ha fatta, e anche i suoi account sono stati eliminati. A Los Angeles aveva persino lanciato la linea di bambolotti con le sue sembianze, la ”Celso doll”, e sognava di girare un film con la modella ucraina Valeria Lukyanova, la ”Barbie umana”.

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