Igor il russo: 5 indagati per favoreggiamento, hanno avuto un ruolo chiave nella fuga del killer?

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Secondo le notizie dell’ultima ora su Igor il Russo, la cattura del latitante sembra essere ancora lontana, ma ci sono novità. La Procura di Bologna starebbe indagando su una rete di persone che il killer di Budrio, all’anagrafe Norbert Feher, avrebbe contattato per fuggire, o che comunque l’avrebbero aiutato subito dopo i tre delitti per cui ora risulta ricercato (e per i quali sul suo capo pende una taglia in denaro). Ossia l’omicidio di Davide Fabbri, il barista di Budrio (Bologna) freddato nel suo locale lo scorso primo aprile, quello di Valerio Verri, la guardia ecologica ammazzata nelle campagne del Ferrarese l’8 aprile scorso e quello di Salvatore Chianese, metronotte ravennate ucciso a Fosso Ghiaia nel dicembre 2015.

Igor il russo, alias Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, è ricercato per tre omicidi
Igor il Russo è ancora in fuga ma la procura di Bologna, secondo quanto riporta La Repubblica, avrebbe individuato un nucleo di cinque persone che potrebbe aver favorito la latitanza di Igor Vaclavic, scomparso dalla circolazione da aprile 2017.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/cronaca/2017/07/28/igor-il-russo-e-fuggito-in-brasile-bruciata-la-pista-del-sudamerica/180561/” testo=”Igor il russo è fuggito in Brasile? Come è stata bruciata la pista del Sudamerica”]

I pm bolognesi starebbero quindi proseguendo le indagini su una decina di persone che in Emilia Romagna avrebbero aiutato a fuggire il killer accusato di aver ucciso tre persone, e quindi potrebbero sapere dove era diretto e dove si nasconde ora. Nel registro degli indagati sarebbero attualmente cinque le persone presenti, che sono tutte sospettate di aver in qualche modo favorito o coperto la latitanza di Igor.

La procura di Bologna sta indagando da mesi alla ricerca di qualche possibile traccia di Norbert Feher, sia continuando la ricerca del latitante Igor Vaclavic, sia mettendo sotto indagine la rete di contatti che il killer di Budrio si era creato nella zona del ferrarese e che potrebbero averlo aiutato a nascondersi o a fuggire fuori dai confini italiani.

Queste cinque persone, sulle quali la Procura bolognese mantiene uno stretto riserbo, avrebbero alle spalle storie di microcriminalità e graviterebbero intorno ad alcuni campi nomadi di etnia Sinti e slava che si trovano nel territorio del Ferrarese. Si tratterebbe di un gruppetto di piccoli criminali italiani e stranieri dediti a furti, ricettazione e spaccio di basso livello.

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