Gregoretti, via libera del Senato al processo a Salvini

Nuovi sviluppi sul caso Gregoretti: l’Aula del Senato ha votato a favore del processo a Matteo Salvini. Al momento del voto, su richiesta del leader leghista, i senatori della Lega hanno abbandonato l’Aula di Palazzo Madama. All’ex ministro dell’Interno il Tribunale dei Ministri, nonostante la precedente proposta di archiviazione del Tribunale di Catania, contesta l’ipotesi di sequestro di persona relativamente alla vicenda, avvenuta lo scorso luglio, dei 131 migranti bloccati per quattro giorni in attesa dello sbarco a bordo della nave della guardia costiera italiana.

Caso Gregoretti, l’intervento di Salvini in Senato

Con l’intervento di Matteo Salvini si è conclusa la discussione generale tenutasi in Senato sulla vicenda Gregoretti. Il leader della Lega ha iniziato il suo discorso con un commento sull’assenza in Aula del governo: “Se c’è oggi qualcuno che scappa, che ha paura e che è assente, non è fra i banchi della Lega, ma è fra i banchi del governo”, ha detto Salvini, intervenendo in Senato sul caso Gregoretti. “Se ci deve essere un processo che ci sia, ritengo di aver difeso la mia Patria e rivendico con orgoglio tutto quello che, non da solo, ma collegialmente, abbiamo fatto. Mi spiace che quest’Aula così importante perda tempo inseguendo e perseguendo Salvini, chiariamola una volta per tutte davanti ad un giudice”, ha continuato Salvini.

L’ex ministro dell’Interno ha poi sottolineato: “In questo periodo il ministro Lamorgese in più di un’occasione ha protratto per giorni lo sbarco in attesa dei ricollocamenti, ma io non la denuncio perché sta facendo il suo mestiere, e questa è una differenza antropologica, culturale tra noi e voi. Gli avversari si battono in democrazia alle urne, non nelle aule dei tribunali”, ha detto Salvini parlando in Senato. E ha poi aggiunto: “Voglio andare a processo per raccontare al mondo che queste politiche sull’immigrazione, di controllo e di rigore, condivise dalla Lega e dai 5 stelle, hanno salvato decine di migliaia di vite umane”.

“Non ne posso più di passare per criminale quando ho difeso i confini del mio Paese, c’è un limite a tutto. Ringrazio i senatori della Lega che mi hanno chiesto di ripensarci ma noi non cambiamo, andiamo dritti, mettiamo la parola fine a questa evidente aggressione politica. Sono convinto che la fine sarà l’archiviazione e che coloro che oggi votano pensando di vincere saranno alla fine sconfitti dalla storia e dalla verità”, ha detto Salvini concludendo il suo discorso in Senato.

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