Grecia: pagamenti online bloccati

La difficile situazione greca coinvolge anche i sistemi di pagamento online, che attualmente risultano bloccati. Sia PayPal sia iTunes non consentono di effettuare transizioni online, seguendo quanto accade anche in strada con i bancomat che non erogano più contante. Una possibile soluzione potrebbe però esserci e si chiama BitCoin ossia la moneta elettronica universale che potrebbe davvero fungere da ancora di salvezza. Scopriamo di più su questa storia.

È una limitazione che tocca da vicino il popolo del web quella dello stop ai pagamenti online da parte di colossi del calibro di PayPal e di iTunes. Il primo è il metodo più utilizzato al mondo, nato come costola di eBay e poi sfruttato da tantissime realtà per la sua facilità e praticità, unita a una sicurezza senza confini. I titolari residenti in Grecia di conti bancari e carte prepagate non possono così effettuare acquisti online tramite le principali piattaforme. Il commercio elettronico è tutto bloccato dando una mazzata non indifferente all’economia digitale.

PayPal ha emesso un comunicato che spiega perché già da qualche giorno ha bloccato le transazioni che riguardano la Grecia, visto che la limitata disponibilità di fondi non consente il normale utilizzo: “A causa delle recenti decisioni delle autorità greche, i fondi del portafoglio PayPal di account nazionali così come i sistemi di pagamento collegati a carte e istituti di credito in Grecia sono attualmente disabilitati“. Ricordiamo inoltre che PayPal consente di trasferire soldi in modo sicuri da conto a conto oppure su carta di credito o ancora su conto bancario.

Non cambia niente nemmeno con iTunes: il negozio digitale di Apple che permette di acquistare applicazioni, musica, video e giochi non consente il pagamento dalla Grecia, mostrando un avviso di blocco. La decisione affligge utenti che usano iPhone, iPad, iPod Touch così come PC o Mac. E così si iniza a parlare di BitCoin che viaggia slegato dalle nazionalità e dalle banche: la criptovaluta ha avuto un balzo da 60.000 a 140.000 transazioni e la Grecia ne è responsabile.

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