Google sotto la lente dell’Antitrust dell’UE

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Google sotto la lente dell’Antitrust dell’Unione Europea: sono state aperte due procedure formali ed è stato inviato un cosiddetto statement of objection con l’accusa di abuso di posizione dominante nel mercato della ricerca su Internet e riguardo a Android, il sistema operativo mobile. Il rischio è quello di una multa piuttosto salata e ovviamente Google non ci sta, opponendosi con tutta la propria forza, scopriamone di più su questo nuovo caso che occuperà i prossimi mesi di notizie tech-legali.

In buona sostanza, l’UE accusa Google di favorire sistematicamente il proprio prodotto per acquisti comparativi nelle proprie pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche degli utenti andando a limitare la concorrenza e dunque danneggiando i consumatori. Non solo su Google Shopping, perché l’Antitrust potrebbe poi spostarsi anche su altri servizi della grande G tra cui quelli che si occupano della ricerca di voli, hotel e così via. E dato che Android ha percentuali bulgare di diffusione in Europa, anche l’OS è sotto i riflettori per appurare se abbia stretto accordi anti-concorrenziali o abusato di posizione dominante. L’ipotetica multa potrebbe arrivare al 10% del fatturato ossia la spaventosa somma di sei miliardi di euro.

Google ha replicato con un post sul proprio blog firmato dal vicepresidente Amit Singhal che Google Shopping non crea danni alla concorrenza e che verrà poi resa nota la propria versione dei fatti nelle prossime settimane, per esteso. Viene sottolineato il fatto che anche se Google (e Android, come spiegato nel post di Hiroshi Lockheimer) occupa una fetta notevole della torta, non vengono danneggiati i concorrenti e non vengono favoriti in modo illecito i servizi proprietari. Anzi, vengono citati portali come Axel Springer, Expedia, TripAdvisor e Yelp che al contrario hanno tratto grande giovamento dalla partnership con Google.

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