Giusy Ferreri: il suo tributo ad Aretha Franklin non è piaciuto

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Lo scorso 16 agosto Giusy Ferreri, ospite di Deejay Onstage a Riccione, ha accettato la richiesta del presentatore Rudy Zerbi di fare un tributo a Aretha Franklin, scomparsa proprio quel giorno, ma la sua esibizione improvvisata con i Boomdabash e gli Street Clerks non è piaciuta. Aanzi è stata proprio discussa scatenando la polemica e l’indignazione dei fan della cantante icona della cultura afroamericana, tanto che la cantante statunitense Cheryl Porter ha dichiarato di essersi sentita offesa dallo ‘spettacolo’ sia come cantante che come donna africana.

La Ferreri e Angelo Rogoli, cantante dei Boomdabash, si sono esibiti con in mano i fogli dei testi dei brani, per non sbagliare le parole di Think e I Say a Little prayer, proprio perché l’esibizione non era stata provata. Un’esibizione che è stata imbarazzante e che più che un omaggio è stata percepita come un insulto.

Anche se è vero che i cantanti non hanno avuto il tempo di fare delle prove prima dell’esibizione, in molti sottolineano che quando non ci si sente all’altezza della situazione e non si è abbastanza preparati occorrerebbe rifiutare inviti del genere.

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Cheryl Porter, cantante statunitense già vocal coach di artisti come Zucchero e collaboratrice di Paolo Conte e Tito Puente, ha pubblicato un video che ha fatto il giro del web in cui spiega perché la performance di Giusy Ferrero si sia trasformata da omaggio in offesa, dato che avrebbero mancato di rispetto ad uno dei personaggi più importanti per la comunità americana e afroamericana.

“Io non so chi cavolo ha scelto di fare questo grande insulto alla memoria di una delle più grandi cantanti della storia della musica” dice nel video Cheryl Porter. “Siamo a livelli bassissimi. Spero potete capire la gravità di questo grave insulto” continua.

“Mancanza di rispetto, mancanza di preparazione. Con tutti i cantanti che ci sono proprio la peggiore per rappresentare la migliore. Stiamo parlando della donna che ha rappresentato la liberazione, l’educazione, la forza delle donne, una cultura sottovalutata per tanti anni in schiavitù, la prima voce di liberazione. Io voglio qualcuno che chieda scusa per questo insulto alla memoria di Aretha Franklin” conclude la cantante.

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