Giulio D’Aliesio morto a 18 anni in moto: ipotesi corsa tra amici tra le cause dell’incidente

Tra le ipotesi delle cause dell’incidente di Montecassino, costato la vita a Giulio D’Aliesio anche quella della corsa in moto tra amici. Il padre ha consegnato agli investigatori in giornata un video che avrebbe cambiato gli scenari della ricostruzione del caso.

Montecassino via Panoramica, luogo dell'incidente
Montecassino via Panoramica, luogo dell’incidente – Nanopress.it

Due moto lanciate ad alta velocità, dietro di loro un Suv per riprendere la scena. Sarebbe questo lo scenario che adesso prende piede tra le ricostruzioni dell’incidente che lo scorso lunedì ha causato la morte di Giulio D’Aliesio, 18enne finito con la sua moto contro il muro di cinta della via Panoramica nei pressi della strada che collega l’abbazia di Montecassino al centro abitato. Inizialmente gli inquirenti avevano pensato a un pirata della strada, ma nelle ultime ore il padre avrebbe consegnato importanti prove di quanto accaduto quella notte. Sconvolto la comunità di Cassino, chi lo conosceva ha da subito scartato la possibilità di una corsa, o di una bravata.

Spunta il video dell’incidente in moto di Giulio D’Aliesio: ipotesi gara tra amici

Un video da un Suv, che riprende il giovane in sella alla sua moto, poi lo schianto e le urla degli amici. Gli ultimi istanti di vita del 18enne Giulio D’Ailesio sono stati immortalati da un cellulare. Il motociclista, originario di Cassino in provincia di Frosinone, è morto nella notte tra lunedì e martedì dopo un grave incidente. Caduto dalla vettura a due ruote all’altezza del secondo tornante della provinciale della via Panoramica, che collega Cassino con l’abbazia.

In quel video, portato ai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Cassino dal padre, le prove della dinamica dell’incidente. Al momento tra le ipotesi c’è quella della gara tra amici in strada, per divertimento.

I militari stanno continuando a visionare quelle immagini, per comprendere se ci siano delle responsabilità esterne. In un primo momento si era pensato a un pirata della strada che dopo aver provocato la caduta di Giulio si sarebbe dato alla fuga. Ma questa prima ipotesi sta pian piano decadendo con il passare delle ore.

Nel video si vedrebbero secondo quando riportato oggi da Il Messaggero proprio la moto del 18enne che una volta presa velocità verrebbe superata da un Suv all’interno del quale alcuni ragazzi stavano riprendendo la scena. Poi la sbandata, probabilmente a causa del brecciolino sull’asfalto, per le condizioni del manto stradale, la perdita del controllo del veicolo e lo schianto sul muro di cinta e i guardrail. La ripresa termina con le urla degli amici spaventate, poi il buio.

Ma la ricostruzione dell’incidente subito era parsa anomala, ecco spiegato il motivo dell’ipotesi pirata della strada. La procura starebbe scartando definitivamente l’ipotesi dopo la consegna da parte del padre di Giulio del video.

Adesso le immagini saranno esposte a dettagliate analisi, disposte dal capo Luciano d’Emanuele e dal magistrato che ha aperto il fascicolo. Anche i Ris di Roma valuteranno il video, frame per frame, per individuare altri dettagli. Che si sia trattata di una corsa tra auto, o tra moto, una serata tra amici appassionati di motori finita in tragedia, o se ci siano delle responsabilità per la morte di Giulio D’Aliesio.

La ricostruzione con le nuove prove

La procura è al lavoro in queste ore e intende vederci chiaro. Al vaglio degli inquirenti probabilmente anche i cellulari degli amici, con la procura che ha disposto la copia forse del telefonino che ha ripreso la scena. Poi si dovrà capire come tutti i mezzi presenti hanno avuto a che fare con l’incidente di lunedì notte, o se la caduta è stata autonoma.

Carabinieri sul luogo dell'incidente (foto archivio)
Carabinieri sul luogo dell’incidente – Nanopress.it

Si tratta di sei ragazzi in totale, di cui cinque a bordo del Suv e un altro in moto che erano insieme al 18enne sulla strada provinciale e che a poche ore dallo schianto erano stati già ascoltati dai carabinieri, fornendo le proprie versioni dei fatti. Nessuno di loro però è stato iscritto al registro degli indagati dai militari.

Si indaga anche sulla tempistica delle chiamate ai sanitari e alle forze dell’ordine dopo l’incidente. I carabinieri indagano anche sulla chiamata di emergenza fatta al 112, in modo da accertare l’identità di chi ha effettivamente dato il via ai soccorsi.

Ieri all’obitorio di Cassino è stata effettuata l’autopsia sul corpo del giovane, con il medico legale che ha stabilito che la morte è avvenuta a causa di un trauma toracico addominale. La città in provincia di Frosinone si prepara per l’ultimo addio al 18enne, molto conosciuto in zona, amante della musica come fanno sapere i residenti del luogo e membro della banda Don Bosco. Il ragazzo sognava di diventare ingegnere e si era da poco iscritto all’università

Non è ancora nota la data dei funerali, ma martedì sera il giorno dopo l’incidente i familiari insieme agli amici del ragazzo hanno effettuato una veglia in ricordo di Giulio nei pressi della chiesa di San Pietro, dove solitamente si riuniva la banda per provare. Una comunità sconvolta a causa della scomparsa del giovane. Il dolore non si placa in città, e chi lo conosceva ha subito escluso l’ipotesi di una “bravata”. Altri conoscenti avrebbe riferito di Giulio che avrebbe raggiunto Montecassino ma senza alcuna corsa, o gara, solo per trascorrere qualche ora in compagnia degli amici.

Marcello Bruni, direttore della banda che conosceva Giulio, lo ha descritto come un giovane educato al quale ci si poteva rivolgere per qualsiasi cosa: “Mancherai da morire, come il tuo sorriso. Mancherà quell’esempio di musicista che era sempre presente ad ogni prova e servizio“.

Impostazioni privacy