Giulia De Lellis vs Matteo Salvini: 6€ al giorno per Amatrice invece che per il Ghana

La nota influencer Giulia De Lellis si è resa protagonista di un dibattito in tv con il Ministro dell’Interno Matteo Salvini in occasione della puntata del Maurizio Costanzo Show di ieri 14 novembre 2018. La neo fidanzata di Irama nonché ex tronista di Uomini e Donne ha stuzzicato il leader della Lega asserendo che forse sarebbe stato meglio dare i 6 al giorno destinati al Ghana per la ricostruzione di Amatrice così da dare finalmente una mano al paese dilaniato dal terremoto. L’intervento in televisione ha naturalmente generato molto rumore ed è diventato virale.

Sul palco del Maurizio Costanzo Show di ieri sera 14 novembre 2018 (guarda la puntata) c’erano dunque sia Matteo Salvini leader del centro-destra nonché Ministro dell’Interno e vice premier del Governo e la influencer e celebrità online Giulia De Lelli. Quest’ultima è molto vicina alla questione Amatrice visto che, in seguito al sisma, ha perso una zia. Da qui la provocazione per attirare l’attenzione su una questione purtroppo dimenticata.

Le frasi di Giulia De Lellis

Queste le frasi della De Lellis nei confronti di Salvini: “Lei ha detto che preferisce dare 6 euro al giorno in Ghana, piuttosto che 30 in Italia – ha esordito Giulia che poi ha continuato – Due anni fa la mia famiglia è stata sterminata dal terremoto ad Amatrice. So che lei è stato lì, quindi ha visto”. La fashion blogger ha sottolineato le difficoltà del territorio: “Spesso vorrei andare a trovare mio zio ma non posso perché non ci sono le strutture. Vorrei stare di più con i miei cugini ma non posso. Sono state promesse tante cose”. Infine, la stoccata: “Secondo lei, i 6 euro che dà al giorno di là non sarebbe più giusto darli a loro? Anche solo 6 euro”.

La risposta di Matteo Salvini

La fidanzata di Irama aveva informato il pubblico nella scomparsa della zia durante il terremoto di Amatrice quando era concorrente del Grande Fratello Vip 2017. Quali sono state le parole di risposta di Salvini? Il leader della Lega ha puntato il dito contro la burocrazia, principale responsabile dei ritardi nella ricostruzione.

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