Giorgia Meloni: cosa propone la leader in pole position per Palazzo Chigi

La visione d’Italia della probabile prossima Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e locomotiva elettorale, stando ai sondaggi, della coalizione di Centrodestra.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia – Nanopress.it

Anche in questo caso, come per altri leader analizzati nel corso di queste settimane, sei temi di discussione affrontati per capire l’idea di Paese nella testa della Meloni: caro energia, fisco, lavoro, istruzione, ambiente ed immigrazione.

Meloni: proposte per un destino che sembra già segnato

Partendo dal tema del caro energia, la leader di Fratelli d’Italia promuove la via europea di istituzione di un tetto comunitario al prezzo del gas. Nel caso la misura non andasse in porto si dovrebbe procedere con una manovra nazionale di disaccoppiamento del prezzo del gas da quello delle altre fonti energetiche. È poi opportuno proseguire sulla strada della diversificazione delle fonti, per garantire alla Penisola uno stabile mix energetico da cui approvvigionarsi.

Inoltre la crisi energetica può anche dimostrarsi, prosegue Meloni, un trampolino di lancio per il Sud: qui riemergono i gasdotti che d’ora in avanti forniranno la maggior parte di combustibile ad Italia ed Europa e sempre qui vi sono le condizioni più favorevoli per un serio sviluppo delle fonti rinnovabili.

Sul fisco l’attenzione è principalmente rivolta alle famiglie: aumento immediato dell’assegno unico del 50% per ciascun figlio e progressività dell’IRPEF in base al numero di componenti del nucleo familiare (il cosiddetto “quoziente familiare”). Sul lato imprese si introdurrebbe una flat tax incrementale, ossia i guadagni extra rispetto all’anno precedente sarebbero tassati al 15%, indipendentemente dal loro ammontare.

Sulle questioni legate al mondo del lavoro vari sono gli interventi: estendere la flat tax al 15% ora in vigore per le partite IVA fino a 65 mila Euro annui a 100.000€; ridurre la tassazione sulle imprese in base al rapporto tra fatturato e numero dei dipendenti, incentivando così le assunzioni; istituire una super deduzione sul costo del lavoro sempre a vantaggio delle assunzioni; abbassare il cuneo fiscale; promuovere, come misura-ponte iniziale, una tassa unica al 5% per straordinari e premi di produzione.

Cos’altro promette Fratelli d’Italia

Per i giovani si vorrebbero ampliare le categorie beneficiarie di borsa di studio, inserendo ad esempio i meriti sportivi, senza penalizzare chi vive in contesti geografici o famigliari difficili. Per Meloni è anche importante che si rafforzi il connubio tra scuola e mondo del lavoro. Mentre per i ragazzi che hanno terminato gli studi si vorrebbe detassare gli under 30 e rivedere le condizioni per il mutuo sulla prima casa per coloro che hanno un impiego precario.

Campagna Meloni
Manifesto elettorale di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni – Nanopress.it

Sull’ambiente Meloni è più propensa ad affrontare il problema da una prospettiva globale o quantomeno europea, conscia dell’inevitabile cooperazione che la gravità del tema richiede. Quindi investimenti comuni in tecnologie sempre più efficienti e meno inquinanti, dazi europei sui prodotti provenienti da nazioni dall’economia particolarmente impattante e politiche di sensibilizzazione sociale e di difesa del suolo.

Infine l’immigrazione, l’immancabile cavallo di battaglia della destra sovranista internazionale di cui però ora la Meloni sembra, visti i novelli toni moderati, non fare più parte. La proposta è la quella ormai famosa del “blocco navale”, nome che la leader di destra afferma essere solo un indicatore sintetico di un progetto più strutturato e condiviso (rispetto a mettere semplicemente la Marina Militare in assetto di guerra davanti alle coste). L’idea è quella di una missione UE che tratti con le autorità libiche al fine di bloccare le partenze irregolari.

Gli immigrati sarebbero fatti alloggiare in degli hotspot edificati sul territorio sotto la giurisdizione di Tripoli e valutati nella loro richiesta di visto come rifugiati. A questo punto i meritevoli verrebbero redistribuiti tra i vari Paesi europei sulla base di quote specifiche precedentemente individuate e sistematizzate in quello che la leader FdI chiama “decreto flussi”.

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