Gigi D’Alessio, chiesto rinvio a giudizio per evasione fiscale di oltre 1 milione

Capodanno 2016 Bari Gigi D'Alessio & Friends

Guai fiscali per Gigi D’Alessio: la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il cantante per evasione fiscale di oltre un milione di euro. L’inchiesta si riferisce a fatti avvenuti nel 2010. L’artista napoletano, per l’accusa, avrebbe occultato documenti contabili riconducibili a una società legata a lui. Il che avrebbe consentito alla società ‘GgD srl’ di evadere imposte sui redditi per 990mila euro e sul valore aggiunto per 770mila.

Gigi D’Alessio è ritenuto l’effettivo beneficiario economico dell’imposta risparmiata. La Procura scrive: “Di tali scritture si perdeva traccia, in modo da consentire o comunque ostacolare la ricostruzione del volume d’affari e dei redditi della stessa società”. A quanto pare, dicono ancora gli inquirenti, queste scritture sarebbero risultate poi nella disponibilità di Gigi D’Alessio. Lo stesso procedimento potrebbe vedere alla sbarra altre quattro persone; una di queste potrebbe essere chiamata a rispondere di simulazione di reato, avendo denunciato il furto dell’auto su cui ci sarebbero stati proprio i documenti contabili persi.

La difesa del cantante

Il legale di Gigi D’Alessio, l’avvocato Gennaro Malinconico, ha già ribattuto alle accuse, annunciando una serie di ricorsi alla commissione tributaria: “E finora nessuna sentenza ha mai ritenuto il mio assistito debitore nei confronti dello Stato per tributi non pagati. Gigi è un cittadino da sempre in regola con gli adempimenti prescritti dalla legge. E ancora: “Va specificato che attendiamo una decisione su un ricorso presentato a Napoli, mentre siamo in attesa di incardinare due procedimenti a Roma. Anche la posizione penale è provvisoria poiché sarà un gip, e poi eventualmente un giudice, a stabilire se il pm ha torto o meno”.

La società venduta: scatole cinesi?

La Procura di Roma crede che Gigi D’Alessio e altri personaggi abbiano evaso il fisco attraverso una sorta di scatole cinesi. Sei anni fa, infatti, D’Alessio era titolare della ‘GgD Production srl’. L’artista vendette l’azienda a un suo uomo di fiducia che, a sua volta, girò l’intero pacchetto a un americano residente nel Delaware, titolare della ‘Global Music Entertainment’. La scomparsa della ‘GgD’ e la successiva riapparizione del suo materiale in una società americana sarebbero servite – secondo il pm – a D’Alessio per evitare di dichiarare guadagni di 6.040.555 di euro evadendo, secondo la Guardia di Finanza – 997.581 euro di Ires e 770.613 euro di Iva.

La rapina: sentenza a giugno

A giugno, si chiuderà invece il processo che vede lo stesso cantante partenopeo imputato di rapina per l’aggressione a due fotografi, avvenuta l’11 gennaio del 2007. I due paparazzi si erano appostati nei pressi della villa dell’Olgiata, appartenente all’artista, sperando di immortalare D’Alessio con Anna Tatangelo. All’epoca, il gossip su questa storia d’amore era sulle prime pagine di tutte le riviste.

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