Fortunati questi lavoratori, contributi azzerati per 3 anni: chi non dovrà pagare

I lavoratori appartenenti ad una determinata categoria, vedranno il versamento dei propri contributi azzerati per 3 anni. Vediamo di chi si tratta e perché.

Edificio e scritta INPS
Edificio e scritta INPS – Nanopress.it

La manovra relativa ai contributi azzerati per alcuni lavoratori è stata appena approvata dal Consiglio dei Ministri.

Contributi azzerati per 3 anni: perché?

La proposta dei contributi azzerati è stata avanzata dai Cinque Stelle ed è stata approvata in Consiglio dei Ministri recentemente. La manovra riguarda i badanti, ovvero tutti quei lavoratori che si occupano dell’assistenza degli anziani.

La misura è stata fortemente voluta e ha visto l’approvazione poiché rientra in quelle misure che il Governo Meloni ha previsto per le persone che rientrano nella fascia della Terza età.

La commissione Affari sociali del Senato ha scelto di dare il via libera all’emendamento che era stato inserito nel decreto lavoro. In sostanza, i contributi per tali lavoratori saranno azzerati per tre anni a partire da questo, ovvero fino al 2025. L’emendamento ha valenza per i badanti che sono stati assunti da poco, o con un contratto registrato a tempo indeterminato modificato di recente. L’esenzione non deve superare i 3000 euro.

Contributi azzerati per 3 anni
Contributi azzerati per 3 anni – nanopress.it

Come funziona

Già nel mese di maggio scorso, al Governo era stato rinnovato il Contratto Collettivo Nazionale di lavoro proprio per la categoria dei badanti. Si tratta di una categoria che, stando alle varie sigle sindacali, vede impegnati oltre 2 milioni di lavoratori in Italia.

Nel nuovo CCNL si è assistito ad un adeguamento delle retribuzioni in virtù dell’inflazione e dell’aumento del costo della vita. In pratica, gli stipendi sono aumentati del 9,2% rispetto all’anno precedente.

Parallelamente, l’emendamento che prevede l’azzeramento dei contributi, va incontro alle famiglie che assumono i badanti. Esse, infatti, potranno provvedere alla detrazione dei contributi che vanno da 1500 a 3000 euro.

Quest’ultima cifra fa riferimento alla deducibilità totale. In realtà, si potrebbe arrivare ad una detrazione fino a 5000 euro se si considerano anche il trattamento di fine rapporto, tredicesima e ferie. Il risparmio per le famiglie, dunque, potrebbe essere notevole.

Per comprendere meglio come funziona, possiamo fare un esempio. Supponiamo che una famiglia abbia assunto a tempo completo una badante. Quest’ultima, lavorerebbe 54 ore la settimana, con vitto e alloggio. Lo stipendio annuo che percepirebbe sarebbe pari a 18.600 euro circa, con 2414 euro di contributi.

La famiglia che l’ha assunta potrà dedurre i contributi versati per un massimo di 1549 euro. Inoltre, potrà avere diritto anche ad una detrazione di poco meno di 400 euro sulla retribuzione totale.

Fare calcoli
Fare calcoli – nanopress.it

Un’ulteriore proposta al Governo prevede che ci sia una totale deduzione del costo per i badanti. In questo modo, la famiglia potrebbe vedere 3.700 euro risparmiati, se il suo reddito non supera i 25000 euro.

La proposta prevederebbe anche la tassazione zero se il reddito non supera i 15000 euro all’anno. Vedremo se anche questa misura sarà approvata.

Impostazioni privacy