Firenze, imbrattata la sede del Consiglio regionale

Questa mattina, 12 febbraio, nella città di Firenze sono stati fermati 4 attivisti per aver imbrattato con della vernice la sede del Consiglio regionale. A indagare sul posto e per i rilievi del caso è intervenuta la Digos della questura della città fiorentina.

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Le forze dell’ordine del capoluogo toscano hanno individuato quattro attivisti di ultima generazione, tre uomini e una donna.

Cosa è successo nella sede del consiglio regionale di Firenze

Poteva essere una domenica tranquilla per la città di Firenze, invece così non è stato. Poco prima delle 8 pare sia stata imbrattata con della vernice gialla e rossa la sede del consiglio regionale della città fiorentina in via Cavour.

Un gesto degli attivisti di ultima generazione che sono subito stati individuati e bloccati dalla Digos della questura di Firenze. Si tratterebbe di tre uomini e una donna. Sul posto sono anche intervenuti i carabinieri del capoluogo.

“Ringrazio Polizia, Carabinieri e Polizia municipale per essere intervenuti prontamente e aver individuato i responsabili. Questi gesti comunicano solo violenza e disprezzo per il patrimonio pubblico e le Istituzioni e vanno condannati senza esitazione”.

Queste sono state le parole del primo cittadino della città di Firenze, Dario Nardella, ringraziando pubblicamente le forze dell’ordine per l’operato svolto.

I denunciati

Intorno alle 8.15 del mattino è stata imbrattata la sede del consiglio regionale di via Cavour, a Firenze. Subito dopo i carabinieri e la Digos sono intervenuti, denunciando a piede libero i 4 attivisti di ultima generazione.

Si tratta di tre giovani 20 enne e un uomo di 42 anni. Uno di loro, Simone Ficicchia, 20 anni e residente a Pavia è già indagato per precedenti atti vandalici, autore lo scorso dicembre della facciata del teatro alla Scala di Milano.

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“Non paghiamo il fossile! Questa vernice domani non ci sarà più, ma le mani della nostra classe politica rimarranno sporche di sangue se nei prossimi anni continuerà a finanziare con sussidi pubblici i combustibili fossili”.

Queste sono state le parole di ribellione del giovane attivista Ficicchia questa mattina davanti la sede del consiglio regionale, subito dopo averla imbrattata insieme agli altri autori con della vernice gialla e rossa.

L’altro suo “collega”, originario di Forte dei Marmi, in provincia di Lucca, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a partecipare a questa azione ribelle, in difesa della terra e dell’ambiente circostante:

“Ho solo 22 anni e in questo lasso di tempo ho visto come questi monti sono stati devastati dalle cave e il mare dall’inquinamento”.

 

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