Federico Aldrovandi ucciso dalla Polizia: il sindacato applaude i poliziotti-assassini

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Di ‘cretini’ sembra che in Polizia ce ne siamo ancora troppi. Dopo l’agente ‘cretino’, nelle parole del capo della Polizia, Alessandro Pansa, che ha calpestato una manifestante a Roma, scambiandola per uno zainetto, oggi tocca al Sap. Il sindacato della Polizia ha infatti tributato un applauso di cinque minuti alla sola notizia della presenza, al congresso nazionale di Rimini, dei poliziotti responsabili della morte di Federico Aldrovandi. Cinque minuti di standing ovation per Paolo Forlani, Luca Pollastri ed Enzo Pontani, tre dei quattro poliziotti con Monica Segatto, condannati a tre anni e mezzo per l‘omicidio colposo del ragazzo, morto a 18 anni la notte del 25 settembre 2005 a Ferrara, nel corso di un controllo di routine. Applausi per gli uomini che hanno provocato la morte di un giovane, la cui unica colpa era di essere per strada, per tornare a casa. Immediata la reazione da parte della madre del giovane, Patrizia Moretti. “È terrificante, mi si rivolta lo stomaco. Cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli?”, il suo primo commento.

Provo ribrezzo per tutte quelle mani. Pansa era lì?”, ha scritto la donna su Facebook poco dopo, riferendosi al capo della polizia, ospite del congresso in mattinata che non era presente al momento dell’applauso. Il gesto è stato condannato dallo stesso Pansa che ha espresso “vicinanza e solidarietà” alla madre di Federico “non riconoscendosi in alcun modo in comportamenti che trova gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della polizia”.

Non è neanche la prima volta che Patrizia Moretti è bersaglio di proteste da parte dei sindacati di polizia. L’ultimo episodio risale al marzo 2013 quando il Coisp, sindacato autonomo della polizia, andò a protestare per la condanna degli agenti sotto gli uffici comunali di Ferrara, dove lavora la donna.

L’episodio ha scatenato anche le forti reazioni della politica. Matteo Renzi ha telefonato alla madre di Federico per esprimerle la sua solidarietà per la vicenda, definita “indegna”. Anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha parlato di “un gesto gravissimo e inaccettabile che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la polizia e il suo prestigio”.

Diverse invece le reazioni del segretario del Sap, Gianni Tonelli, che ha ricordato “il danno infinito” patito dai colleghi, condannati a tre anni e mezzo di cui tre coperti da indulto e sei di carcere. “Quattro vite sono state rovinate dai danni subiti”, ha continuato il segretario per cui la morte del giovane, seppur “un evento infausto” non deve essere necessariamente attribuita a qualcuno. “Migliaia di giovani ogni anno muoiono alla guida dei loro automezzi, ma non per questo la colpa è delle strade. Porre una pietra sopra all’accaduto, ci pare una soluzione troppo comoda”, conclude ricordando che il sindacato sosterrà i colleghi nel “giudizio di revisione”.

Mentre le proteste si scatenano sul web, su Twitter impazza l’hastag #vialadivisa, dalla politica arrivano anche parole di sostegno per i poliziotti. Se il PD e SEL hanno condannato fermamente l’episodio, definito “agghiacciante”, Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, da Facebook scrive: “Polemiche contro i Poliziotti del Sap che hanno osato applaudire dei loro colleghi condannati. Io sto con i Poliziotti, con i Carabinieri, e con chiunque rischia la vita per difendere i Cittadini”; Ignazio La Russa, invece, ha spiegato di aver “capito la rabbia che esplode in quell’applauso. Certo però non era il momento migliore”.

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