Facebook, Zuckerberg si protegge con il nastro adesivo

Zuck nastro adesivo

Qual è la migliore arma per difendersi dalle possibili intercettazioni audio o dall’accesso indesiderato alla webcam di spioni del web alias cybercriminali in cerca di informazioni sensibili? Se si è Mark Zuckerberg, co-fondatore e numero uno di Facebook, il social network con più di un miliardo di iscritti, allora la riposta è molto semplice: lasciate perdere soluzioni software peraltro sicure e affidabili, ma una cara e vecchia chicca analogica come un pezzetto di nastro adesivo! Già, uno strap da apporre per tappare i forelli del microfono del Macbook Pro e l’altro per chiudere la visuale della videocamera incastonata in cornice.

Sembra davvero paradossale: si è a capo del portale web più popolato e ricco al mondo, si ha a disposizione un budget con talmente tanti zeri che fa paura e sgomento solo a leggerlo e ci si affida a una soluzione da nemmeno un centesimo di dollaro. C’è chi ripara gli occhiali con una bella passata di nastro adesivo e chi lo usa per censurare alla vecchia maniera, un po’ come mettere l’asciugamano appeso alla maniglia per coprire il buco della serratura a eventuali spioni. Ebbene sì, Mark Zuckerberg, papà di Facebook, è stato scovato adottare questo metodo nemmeno 1.0, ma quasi 0.0. Il segreto è nella foto qui sopra.

Pubblicata per festeggiare i 500 milioni di iscritti a Instagram, l’applicazione/social network comprata di recente a suon di miliardi proprio da Facebook, l’immagine ritrae Zuck con una falsa cornice stile immagine pubblicata sul portale. Peccato che alla sua destra ci sia proprio il Macbook Pro, con il segreto metodo di protezione analogica. Zoomando e sfruttando anche la buona qualità della foto, si possono chiaramente notare i due pezzetti proprio in corrispondenza sia del microfono sia della webcam. Che sia diventato paranoico dopo l’intrusione nei suoi profili personali su Instagram, Twitter, LinkedIn e Pinterest?

In effetti, sfruttando un buco su Linkedin del 2012 e il fatto che il buon Mark – come un babbazzo qualunque – avesse usato la stessa password per tutti e quattro i social network, i cybercriminali avevano fatto accesso nei suoi account. Da qui, forse, la decisione drastica di tappare tutti gli occhi e le orecchie del notebook. Non si vorrebbe mai, chi lo sa?, che qualcuno ascoltasse e vedesse di soppiatto cosa viene deciso durante una riunione di lavoro a Facebook. In realtà esistono soluzioni molto più raffinate e sicure come ad esempio l’app da 3.99 euro chiamata Micro Snitch pensata proprio per il Macbook Pro come quello di Zuckerberg.

Impostazioni privacy