Ema: “I benefici del vaccino di AstraZeneca superano i rischi degli effetti collaterali”

 “Vogliamo iniziare affermando che il nostro comitato per la sicurezza, il comitato per la farmacovigilanza e la valutazione del rischio dell’Agenzia europea per i medicinali, ha confermato che i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione di Covid-19 nel complesso superano i rischi degli effetti collaterali”. A dirlo è Emer Cooker, direttrice dell’Ema, durante la conferenza stampa sul vaccino AstraZeneca.

Quindi, secondo quanto emerso in conferenza, l’Ema non ha ritenuto necessario “raccomandare specifiche misure di restrizioni al vaccino per ridurre i rischi”. Di conseguenza, il bugiardino del vaccino dell’azienda anglo-svedese sarà aggiornato con le “nuove informazioni” e, come sottolineato da Emer Cooker, la “campagna vaccinale deve continuare” perché il rischio di mortalità dovuto a Covid-19 è “molto più alto del rischio di mortalità di questi effetti collaterali”.

L’Ema ha stabilito che esiste un legame tra il vaccino e alcuni rari casi di Trombosi

L’Ema ha inoltre stabilito che esiste un “legame” tra il vaccino prodotto da AstraZeneca e alcuni rari casi di trombosi venosi cerebrali. Secondo una nota pubblicato oggi, mercoledì 7 aprile, l’Agenzia europea per i medicinali ha concluso che “i coaguli di sangue insoliti con piastrine basse dovranno essere elencati come effetti collaterali molto rari di Vaxzevria”.

Durante l’analisi, inoltre, è emerso che non sono stai individuati fattori di rischio legati all’età per quanto riguarda il vaccino prodotto dell’azienda anglo-svedese. Come spiegato, inoltre, la maggior parte dei casi segnalati fino ad oggi all’Ema “si è verificata in donne di età inferiore ai 60 anni”. Inoltre, quasi casi sono stati riportati “entro 2 settimane dalla prima dose”.

Nella nota, inoltre, si legge anche: “Una spiegazione plausibile per la combinazione di coaguli di sangue e piastrine basse è una risposta immunitaria, che porta a una condizione simile osservata a volte nei pazienti trattati con eparina”.

Il Comitato, sulla base dei casi resi noti, ha quindi chiesto “nuovi studi a quelli in corso per fornire maggiori informazioni” che saranno intraprese “ulteriori azioni necessarie”.

Impostazioni privacy