È morta la scrittrice Michela Murgia

Qualche mese fa aveva rivelato di avere un cancro metastatico ormai al quarto stadio.

Michela Murgia
Michela Murgia – Nanopress.it

Con la solita franchezza che la contraddistingueva, aveva raccontato la malattia anche sui social, condividendo gli ultimi scatti felici con famiglia e amici.

Addio a Michela Murgia

È morta a 51 anni la scrittrice Michela Murgia. Malata da tempo, nei mesi scorsi aveva rivelato di essere affetta da un carcinoma renale al quarto stadio. Un cancro incurabile, che non aveva più possibilità di essere fermato.

“Posso stare meglio, ma non posso più stare bene”, aveva riferito in una recente intervista. Nel suo ultimo lavoro, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, edito da Mondadori, Michela Murgia ha raccontato la sua malattia, focalizzandosi su quella che, lei stessa, ha definito la sopravvivenza emotiva.

 

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Nata a Cabras nel 1972, il successo letterario per Michela Murgia è arrivato nel 2009, con il romanzo Accabadora con cui si è aggiudicata il premio Dessì, il Super Mondello e il premio Campiello. Ambientato nella sua terra d’origine, negli anni Cinquanta, il romanzo racconta la figura della femina accabadora, una donna che aveva lo strano compito di dare la morte a chi era in fase terminale. Protagoniste della storia, la piccola Maria e la sarta, sua madre adottiva, una sorta di specchio riflesso della vita di Michela Murgia, che ha dedicato il romanzo alle sue due madri, quella biologica e quella affidataria.

Prima di dedicarsi all’attività di scrittrice, Michela Murgia è stata un’ insegnante di religione e venditrice telefonica, esperienza che ha raccontato nel suo primo libro Il mondo deve sapere (Einaudi, 2006) – dove ha messo in luce i raggiri psicologici e i castighi aziendali subiti da chi lavora all’interno dei call center. Il libro ha anche ispirato il film “Tutta la vita davanti”.
La famiglia Queer

Dal 2010 al 2014 Michela Murgia è stata sposata con l’informatico Manuel Persico. Poi il 15 luglio scorso sono arrivate le seconde nozze: si è sposata civilmente con l’attore Lorenzo Terenzi. Un matrimonio “obbligato”, per garantirsi i diritti a vicenda, vista la sua condizione di salute precaria, perché «lo Stato vuole un nome legale che prenda le decisioni».

Una settimana dopo il matrimonio, ha celebrato quella che per lei era l’unica unione in cui credere davvero: la storia d’amore con la sua famiglia queer. Dieci persone con cui i ruoli non sono nulla rispetto alle relazioni instaurate. Una cerimonia che la scrittrice aveva condiviso sulla sua pagina Instagram.

 

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