Donazione del sangue: retribuiti anche i non idonei

Donazione sangue

Il decreto interministeriale, riguardante la donazione del sangue, firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, stabilisce che chiunque effettui il prelievo, anche se non idoneo, verrà retribuito. La cifra stanziata è pari a 406 mila euro all’anno. Ai volontari verranno pagati l’intera giornata lavorativa e i contributi figurativi, che non saranno versati dall’azienda o dal datore di lavoro ma dall’Inps direttamente. Il provvedimento nasce dalla volontà di incentivare la donazione del sangue con un occhio di riguardo per chi, pur desideroso di dare il proprio contributo, non risulta idoneo.

D’ora in avanti anche i volontari non idonei si vedranno retribuite le giornate dedicate alle donazioni di sangue. A stabilirlo è il decreto interministeriale firmato dal Ministro della Salute Lorenzin, a fine dell’iter previsto dall’articolo 8, comma 2, della legge 21 ottobre 2005, n. 219. In tal modo i lavoratori dipendenti si vedranno riconosciuti la retribuzione e i contributi figurativi qualora sussista la non idoneità alla donazione del sangue, certificata dal medico del servizio trasfusionale. Secondo le statistiche, la quantità di sangue di cui l’Italia ha bisogno ogni anno, si aggira intorno alle 40 unità ogni 1000 persone. Per raggiungere tale soglia e garantire la necessità per le terapie d’urgenza e di routine, è fondamentale che tutti i cittadini contribuiscano attivamente partecipando alle donazioni di sangue. Auguriamoci che questo decreto invogli tutti noi a renderci più responsabili.

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