Diserbanti senza chimici, dalla Sardegna un metodo con vapore e scarti naturali

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L’idea di sfruttare diserbanti senza chimici per il lavoro nei campi è un’urgenza sempre più avvertita dagli stessi agricoltori, considerando come gli agenti dannosi finiscano per inquinare elementi naturali, ad esempio le acque di fiumi e laghi secondo il rapporto Ispra 2016. Dalla Sardegna giunge un metodo innovativo per diserbare senza l’ausilio di sostanze chimiche, ideato dall’azienda Essedi Edizero di Daniela Ducato, imprenditrice che da anni lavora nel settore della green economy, un sistema fondato sul vapore e sugli scarti naturali.

Un sistema simile era già stato sperimentato a Mantova utilizzando solo il vapore, che consentiva alle erbe infestanti di essere debellate attraverso il semplice calore, ustionando e bruciando le parti interessate, ma il metodo dell’azienda sarda, a cui hanno collaborato anche Eugenio Cavalli dell’azienda Cavalli e Cavalli,e l’ingegnere Marco Cau, collaboratore nella sezione di ricerche e sviluppo di Essedi, prevede appunto l’aggiunta di scarti delle lavorazioni alimentari ed edili. Questo metodo rientra pienamente nell’idea del riuso e del recupero delle eccedenze e dei materiali considerati di scarto, che in questa specifica funzione contribuiscono ad aumentare la temperatura dell’acqua e contemporaneamente nutrono il terreno: un procedimento esattamente opposto a quello basato sulle sostanze chimiche, che fanno seccare e morire le piante infestanti, e che nel lungo periodo rischiano di condurre alla sterilità del terreno.

Al contrario il metodo sardo fatto di vapore e sostanze di scarto lascia un nutrimento alla terra dopo aver agito per disinfestare le piante nocive: un ciclo integrato ed intelligente che unisce il risultato ambientale, evitando la dispersione di agenti chimici e contestualmente consentendo un utile ed efficace smaltimento degli scarti, a quello economico, abbattendo i costi della disinfestazione. Secondo quanto riferiscono gli stessi ideatori, anche dal Nord Europa sono arrivate richieste di informazioni circa l’applicazione di questo metodo alternativo: tuttavia manca ancora un passo finale prima di dichiarare vittoria completa, poiché è necessario studiare le innovazioni meccaniche che permettano di utilizzare il diserbante ecologico anche in aree estese. Ma la strada è tracciata, ed oramai appare improcrastinabile la necessità di introdurre anche nell’agricoltura industriale, dove l’impatto ambientale è assai più elevato, sistemi per diserbare radicalmente alternativi a quelli esistenti a base di agenti chimici.

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