Decapitata a 8 mesi dalla mamma e dall’amante: li aveva disturbati

Anna aveva 8 mesi e la colpa – se di colpa si può parlare – di essere rimasta in casa mentre la mamma era impegnata in un incontro clandestino con il suo amante. La venticinquenne Natalia Klob aveva accolto in casa il suo amante 47enne, di cui si conosce solo il nome, Viktor. Tra sesso, alcol, e forse droga, i due hanno trascorso alcune ore senza badare alla piccola, che a un certo punto, molto probabilmente, si è messa a piangere. Ed è a questo punto che l’orrore ha preso il posto della realtà.

L’infanticidio è avvenuta a Luninets, in Bielorussia. L’intera città è rimasta sotto shock per l’episodio. I conoscenti della coppia non si spiegano come sia potuto succedere un evento così tragico. La famiglia Klob, a sentirli, sembrava felice. Da poco avevano persino celebrato il battesimo di Anna nella chiesa ortodossa della città.

La bimba è stata colpita con un coltello da cucina, sgozzata e lasciata a terra decapitata. Prima però è stata scossa violentemente, è stata picchiata, massacrata di botte perché piangeva, li aveva disturbati.

Quando qualche ora più tardi il padre di Anna è rientrato in casa, ha visto la figlioletta massacrata con una violenza inaudita. Era lì per terra in una pozza di sangue con la testa staccata dal corpicino. Lo shock inevitabilmente ha scosso anche gli altri due figli dell’uomo e fratelli della piccola vittima. Leonid Klob (28 anni), a quel punto ha subito chiamato la polizia che in breve tempo ha rintracciato i responsabili.

Chiesta la pena capitale

Viktor e Natalia saranno presto processati. Per lui verrà chiesta la condanna a morte per fucilazione alla nuca, mentre lei rischia 25 anni di carcere. Per lei non è stata chiesta la condannata a morte perché in Bielorussia è prevista per legge solo per colpevoli di sesso maschile di anni compresi tra i 18 e i 65.

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