Cos’è una matrioska? Etimologia e storia delle bambole russe

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Cos’è una matrioska? Cosa significa, o meglio, cosa simboleggia? Da dove arriva il suo nome, ovvero qual è la sua etimologia? Queste bambole cave al loro interno hanno molto da raccontare! Vi proponiamo di seguito una breve storia delle bambole russe conosciute in tutto il mondo per essere il souvenir simbolo dell’arte popolare russa.

Il nome Matrioska (матрёшка) pare derivi dal diminutivo di Matrëna (matri̯òna), nome proprio femminile a sua volta risalente dal latino matrona ovvero “matrona”. Si dice rappresenti simbolicamente la figura materna e la generosità ad essa correlata, in cui si identifica spesso nella fertilità della terra.

La bambola è di legno, in passato veniva chiamata baba, ovvero ‘contadina’, e come tradizione vuole, ha veramente le fattezze di una contadina russa florida, disegnata con gonnellona coloratissima e fazzoletto in testa. Questa bambola, cava, nasconde un segreto al suo interno, perchè è in realtà un contenitore per altre bamboline, simili nelle fattezze alla bambola ‘madre’, ma di dimensione più piccole.

La matrioska è di forma ovoidale e ciascuna bambolina racchiusa nella cavità dell’altra si può estrarre, perchè tutte sono composte da due metà che vengono incastrate l’una sull’altra. Ad eccezione della più piccola, che è integra e viene chiamata ‘seme‘. Come detto, il giocattolo è diffusissimo nei territori russi, ma ha il suo seguito di appassionati in tutto il mondo.

Come nacque la prima matrioska? Tra il XIX e il XX secolo, il facoltoso mecenate Savva Mamontov (1841 – 1918), fondatore del circolo artistico di Abramcevo, riunì, nella propria tenuta di campagna, molti pittori e artigiani dell’arte tradizionale dei contadini russi. Il suo intento era quello di far rifiorire e sviluppare questo genere artistico. L’ispirazione venne da una statuetta in legno che conteneva al suo interno altri quattro soggetti, proveniente dall’isola giapponese di Honsu e raffigurante un personaggio del buddhismo, il vecchio saggio Fukurokuju, che si dice fosse stata realizzata da un monaco russo. Dai laboratori artistici del gruppo uscirono fuori i primi esemplari delle matrioske. Il mastro Vasilij Petrovič Zvëzdočkin realizzò la prima bambola con otto pezzi, che fu colorata dall’illustratore di libri per l’infanzia Sergej Vasil’evič Maljutin.

Per concludere possiamo dire che la matrioska è forse più di un giocattolo, è un insegnamento di vita. La matrioska ha in se’ tutto, e tutto contiene: è una donna che accoglie altre donne, uomini, bambini. Contiene anche pezzi a metà. E’ generosa e fertile, ma anche dura, pronta al castigo. Racchiude in se’ il bene e il male, il bello e il brutto, la sofferenza e la gioia, la vita, la morte.

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