Cos’è Boko Haram, il movimento islamico che terrorizza la Nigeria

Boko Haram, il cui nome completo è “Gruppo della Gente della Sunna per la propaganda religiosa e il Jihad”, è un’organizzazione terroristica fondata nel 2002 e diffusa nell’area a Nord Est della Nigeria. Il fondatore del gruppo è Ustaz Mohammed Yusuf, religioso e guida spirituale. L’organizzazione, nel corso degli anni, si è resa protagonista di diversi attentati nei confronti dei cristiani e delle forze dell’ordine. Le prime notizie di rilievo internazionale sugli atti di questo gruppo si sono avute nel 2009, quando è scoppiato un vero e proprio periodo di instabilità in Nigeria che ha portato alla morte di più di 700 persone.

L’organizzazione è stata ritenuta responsabile anche di più di 450 omicidi nel Paese nel corso del 2011. Il movimento in questione è d’ispirazione islamica fondamentalista e ha l’obiettivo di andare contro il secolarismo nel Paese, l’insieme delle trasformazioni sociali che portano la società ad aderire ad un sistema culturale maggiormente laico, con lo Stato che ha una scarsa influenza sulla religione. Inoltre il movimento vuole imporre la Shari’a, la Legge di Dio, in Nigeria.

La storia

Il nome in lingua hausa del movimento, Boko Haram, si può tradurre con l’espressione “l’educazione occidentale è peccato”. L’organizzazione è stata fondata a Maiduguri. Yusuf ha messo a punto un sistema comprendente una moschea e una scuola, quest’ultima dedicata alle famiglie più povere del Paese. Presto però il tutto assume dei risvolti maggiormente politici e il centro diventa un modo per reclutare persone contro lo Stato federale. La sede del gruppo viene spostata nel 2004 nel villaggio di Kanamma, nella zona al confine con il Niger. Bisogna ricordare, comunque, che prima del 2009, l’anno delle violenze in Nigeria, il gruppo non aveva una struttura precisa in termini di organizzazione. Il posto di Yusuf, morto nel 2009, è stato preso successivamente da Abubakar Shekau.

I disordini del 2009

Nel 2009 furono messi in atto diversi conflitti armati tra le forze di sicurezza della Nigeria e l’organizzazione Boko Haram. In particolare le violenze avvennero in quattro centri abitati a Nord Est del Paese, nei giorni tra il 26 e il 29 luglio. In quel periodo morirono più di 700 persone. Tutto iniziò con un attacco da parte di alcuni esponenti del movimento nei confronti di una stazione di Polizia, realizzato in seguito all’arresto dei capi del gruppo. La Polizia nazionale cercò di rispondere duramente alla lotta armata, causando moltissimi morti. In ogni caso le violenze ci furono da entrambe le parti, perché gli esponenti della setta furono anche particolarmente duri nei confronti dei civili e degli agenti. Soltanto il 28 luglio le truppe nigeriane riuscirono a raggiungere la casa del capo della setta e trovarono dentro anche alcuni seguaci.

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