Cosa succederebbe all’Italia se la Grecia uscisse dall’euro?

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Cosa succederebbe all’Italia se la Grecia uscisse dall’euro? Al referendum tanto temuto il popolo ha scelto per il “no” e Atene ha festeggiato assieme ad Alexis Tsipras. La preoccupazione maggiore riguarda i possibili catasftrofici scenari cui l’Europa potrebbe andare incontro se la Grecia decidesse di tornare alla Dracma, andando in bancarotta. Se la Grecia va in default nel 2015, cosa succederà all’Italia? Di certo la bancarotta di Atene non può restare senza conseguenze sul nostro Paese, anche perché quest’ultimo è esposto per 35,9 miliardi nei confronti della Grecia stessa.

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In caso di bancarotta, il rischio di insolvenza è molto alto. L’Italia potrebbe rischiare di pagare il conto. Tutti i soldi prestati alla Grecia, però, sarebbero già a bilancio e secondo questa interpretazione, anche se la Grecia uscisse dall’Eurozona, non ci sarebbero effetti drammatici sul debito italiano.

L’impatto sulle banche e sulle imprese italiane

Considerando che rispetto al passato si è ridotta la quota dei titoli di Stato greci in possesso degli italiani, un possibile default del Paese ellenico potrebbe avere conseguenze meno pesanti in termini di impatto diretto. Appare diminuita anche l’esposizione delle banche italiane sul debito greco, perché recenti studi hanno dimostrato che le cifre per le nostre banche ammonterebbero a circa 800 milioni di euro.

Rischi più elevati, invece, ci potrebbero essere per le aziende che esportano proprio in Grecia. In questo caso un default del Paese potrebbe mettere in pericolo i rapporti commerciali e, di conseguenza, i crediti e i guadagni che si potrebbero avanzare nei confronti dei greci. Tuttavia, come ha ricordato il capo economista di Intesa San Paolo, Gregorio De Felice, la quota di esportazioni italiane nel Paese vale solo lo 0,9% del totale.

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Il rischio speculazione

Non molti credono che Atene riuscirà a pagare i debiti per intero. Proprio per questo, specialmente nell’ultimo periodo, si è fatta strada l’ipotesi di una possibile ristrutturazione del debito, anche se per il momento questa proposta sembra essere stata respinta dall’Unione Europea e in particolare dalla Germania. In questa ipotesi i Paesi creditori potrebbero accontentarsi di riavere indietro soltanto una parte del denaro prestato.

Rimane comunque il rischio speculazione, perché un’eventuale uscita della Grecia dall’Eurozona potrebbe avere delle ripercussioni sui mercati, innescando nuove speculazioni sui titoli di Stato dei Paesi che, come l’Italia, vengono ritenuti a rischio insolvenza. In questo senso il nostro Paese potrebbe rimetterci, come hanno fatto notare gli esperti, circa 4 miliardi l’anno.

Per l’Italia rischio di 11 miliardi

Molto interessanti sono le dichiarazioni espresse dall’agenzia di rating Standard & Poor’s, perché ci aiutano a capire meglio quali conseguenze avrebbe l’Italia in seguito ad un’eventuale uscita della Grecia dall’Eurozona. Secondo l’agenzia internazionale, all’Italia tutto ciò potrebbe costare 11 miliardi di euro in termini di maggiori oneri sul debito pubblico. Secondo Standard & Poor’s, proprio l’Italia sarebbe costretta a fronteggiare l’aumento più grande in assoluto all’interno dell’Eurozona.

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