Cosa attende il governo alla ripresa delle attività parlamentari dopo la pausa estiva

Lunedì primo Cdm post pausa estiva per il governo, atteso da una lunga serie di dossier. Venerdì il rientro a Palazzo Chigi: tutti i temi da trattare dalla manovra al carburante, fino ai migranti e al Mes.

Giorgia Meloni e Matteo Salvini
Giorgia Meloni e Matteo Salvini – Nanopress.it

La manovra, il caro carburanti, il Patto di stabilità e il Mes. Tanti i dossier sul tavolo del governo al rientro dalla lunga sosta estiva. Si prospetta un autunno ancora caldo per la maggioranza di Giorgia Meloni, che domani intanto interverrà in Cdm con il primo consiglio post pausa.

Cosa aspetta il governo al rientro dalla pausa estiva

Domani si terrà a Palazzo Chigi il primo Cdm dopo la pausa. I ministri si incontreranno a Roma al rientro dalle vacanze per una rapida ricognizione sui vari temi da trattare poi a partire da venerdì, quando le attività parlamentari riprenderanno a pieno regime. Ancora non ufficiale l’ordine del giorno, per una riunione che non dovrebbe durare moltissimo anzi. In ogni caso rimangono i provvedimenti da approvare, tra cui probabilmente anche l’intesa tra il fondo americano KKR e il Mef dello scorso 10 agosto per il cdm Tim. Il fondo dovrebbe rilevare il 20% della Netco – azienda italiana di progettazione di impianti – per una cifra che si aggira intorno ai 2,5 miliardi. Salvini ha fatto sapere che in Cdm verranno presentati i dossier sullo stop agli Euro 5 in Piemonte.

Rimane poi da discutere dell’emergenza migranti, dopo che oggi il sindaco di Lampedusa ha chiesto a gran voce un intervento del governo. A metà settembre dovrebbe arrivare il decreto immigrazione-sicurezza, nel quale sono previste espulsioni rapide e pene più pesanti per i trafficanti come promesso negli scorsi mesi da Matteo Salvini, il quale adesso chiede di accelerare i tempi.

Altro dibattito sarà quello alla ripresa delle attività parlamentari – in programma venerdì – dei carburanti e degli extraprofitti bancari. Si passa dal carroccio che preme per un contenimento del prezzo della benzina che intanto ad agosto ha toccato picchi elevatissimi, anche se dal Mef arrivano prediche di calma. La manovra infatti non si presenta ricca, e come ha ricordato Giancarlo Giorgetti non si potranno accontentare tutte le richieste, anche interne alla maggioranza.

Altro tema di discordia è quello della privatizzazione dei porti, idea di Tajani bocciata ancora da Salvini. Il leader della Lega ha fatto muro dopo lo stop sui correttivi alla tassa sugli extraprofitti delle banche, facendo sapere di volere con la nuova manovra intervenire su stipendi e pensioni.

Manovra e Mef: iniziano le mediazioni

Per quanto riguarda la manovra invece, cominciano le mediazioni per nulla facili della premier. Giorgia Meloni sa di avere a che fare con una coperta corta, ricorda oggi Il Sole 24 Ore, con una base di 25-30 miliardi non sufficiente a soddisfare le richieste di ministri, ministeri, opposizioni e alleati. Il 4 settembre ci sarà il primo vertice della maggioranza, anche se il vicepremier Tajani ha già fatto richiesta di slittamento.

Rimini, Antonio Tajani
Rimini, Antonio Tajani – Nanopress.it

A novembre tornerà di moda la ratifica Mes, dopo che il governo lo scorso luglio aveva votato per il rinvio. Una mossa che aveva lasciato l’amaro in bocca a mezza Europa che ritornerà presto sul tavolo della maggioranza.

Altri interrogativi rimangono relativi all’Autonomia differenziata, al salario minimo, alla costituzionale, che dovrebbero essere affrontati dal governo meloniano entro la fine dell’anno.

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