Corruzione, Piercamillo Davigo torna all’attacco

La giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati incontra Andrea Orlando presso il Ministero di Grazia e Giustizia

Piercamillo Davigo torna all’attacco, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati aveva fatto molto discutere per la sua frase: ‘I politici rubano e non se ne vergognano’. Il whistleblowing “lo trovo una cosa stucchevole. Se parliamo di dipendenti pubblici, questi hanno l’obbligo di denuncia. Ma di cosa stiamo parlando, quindi? Cosa significa tacere il nome? Stiamo parlando del nulla” ha detto il presidente dell’Anm parlando della nuova norma, in via di approvazione al Senato, sulla collaborazione alle indagini sulla corruzione da parte dei dipendenti pubblici. “Tutta questa roba qui sintetizzata, ha solo un nome: fumo negli occhi”.

“Per curare una malattia è necessario sapere che malattia è, quali sono le sue cause e se una certa cosa serve per curare o la fa peggiorare. Oggi il legislatore e mezzi di informazione raccontano cose sbagliate su corruzione, appalti e fondi neri e si fanno norme che nell’ipotesi migliore non servono, nell’ipotesi peggiore fanno danni” ha detto il presidente della Anm Piercamillo Davigo, intervendo ad un incontro a Palazzo Reale sul contrasto alla corruzione e al riciclaggio di denaro tra repressione e prevenzione.
Duro il commento: “Quando si copiano le norme dall’estero bisognerebbe avere l’accortezza di ricordarsi della realtà in cui si calano. Ho ascoltato con interesse tutto ciò che riguarda i professionisti e i codici etici, tutte cose interessanti, ma in Italia manca un’etica diffusa, quindi le norme servono fino a un certo punto”. “La norma sugli appalti è pura fantascienza e non c’entra con ciò che accade nella realtà. Per far finire i cartelli, le norme sugli appalti non servono, perché descrivono qualcosa di diverso dalla realtà. Le norme potranno servire quando non ci saranno più i cartelli, adesso è necessario fare altro” conclude Davigo.

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