Coronavirus in Italia: le ordinanze regione per regione

Il Coronavirus è in Italia e sono tante le regioni che hanno deciso misure drastiche per contenere la diffusione del virus. Dalla Lombardia al Veneto passando per l’Emilia Romagna, vediamo le ordinanze regione per regione, con gli stop, le chiusure e le restrizioni decise dai diversi governatori.

In seguito all’emergenza il governo ha emesso un decreto legge di contrasto alla diffusione del Coronavirus in Italia, ma non è tutto.

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Per contenere la diffusione del virus e salvaguardare la sicurezza della popolazione, i vari governatori delle Regioni del Nord Italia hanno deciso di prendere diversi provvedimenti. Vediamo di seguito quali sono, con le ordinanze regione per regione.

Lombardia

Fino al 25 febbraio il Duomo di Milano resterà chiuso al pubblico a causa del Coronavirus in Italia. Non ci saranno celebrazioni (come in tutte le chiese della Lombardia) anche se l’area per le preghiere resterà aperta. Chiusi gli oratori, ma anche i musei, i cinema, gli altri istituti e luoghi della cultura.

Sono sospese manifestazioni ed eventi di qualsiasi tipo e ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico. Chiuse anche le scuole di ogni ordine e grado e tutte le attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza.

Bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico verranno chiusi dalle ore 18.00 alle ore 6.00 nella cosiddetta zona gialla, cioè fuori dai 10 Comuni completamente isolati nella zona rossa.

Le forze di polizia stanno presidiando la zona rossa del Lodigiano, ‘focolaio’ del virus, dove vige il divieto di allontanamento e di ingresso. Unica esclusione alla sospensione dell’attività lavorativa e di trasporto riguarda le attività commerciali di “supermercati, ipermercati, negozi alimentari e quelle connesse al trasporto connesse al rifornimento di prodotti alimentari in quanto tese all’approvvigionamento di beni di prima necessità per la popolazione”.

Il numero verde regionale da chiamare in caso di necessità è 800.89.45.45.

LEGGI QUI L’ORDINANZA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS DELLA REGIONE LOMBARDIA

Veneto

Anche in tutto il Veneto vengono bloccate tutte le manifestazioni pubbliche e private, Carnevale di Venezia compreso. Chiusa Piazza San Marco e il Teatro la Fenice. Stabilita la chiusura delle scuole, delle università e dei musei fino al primo di marzo. Nei prossimi giorni in Veneto saranno evitate “tutte le aggregazioni, private e pubbliche”. Stop anche alle messe nel Patriarcato di Venezia, incluse quelle del mercoledì delle Ceneri e quelle domenicali.

Stabilita, inoltre, la disinfezione straordinaria di vaporetti e autobus. Nella zona rossa di Vò Euganeo sono arrivate indicazioni abbastanza chiare di blindare completamente il paese sia in entrata che in uscita. La zona sarà completamente isolata. Il numero verde regionale da chiamare in caso di necessità è 800.46.23.40.

LEGGI QUI L’ORDINANZA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS IN VENETO

Piemonte

Stop al carnevale di Ivrea, come anche “tutti gli eventi e le manifestazioni culturali, ludiche e sportive, all’aperto e al chiuso, che prevedono l’assembramento di persone”. Chiuse le scuole di ogni ordine e grado per una settimana a partire dal 24 febbraio. E fino al 1° marzo sono sospese in tutte le parrocchie della Diocesi di Torino le attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone, eccetto le messe. Durante le quali è richiesto ai fedeli di ricevere la comunione eucaristica in mano (e non direttamente in bocca), di astenersi dal segno della pace e di non usare l’acquasantiera.

Dopo la notizia di un dipendente di Italdesign di Nichelino (Torino) risultato positivo al Coronavirus, l’azienda ha deciso di chiudere “in via del tutto precauzionale”, gli stabilimenti italiani, compresa la sede principale di Moncalieri.

LEGGI QUI L’ORDINANZA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS IN PIEMONTE

Emilia Romagna

Fino al primo marzo saranno chiusi asili, scuole e università. Sono sospese manifestazioni, eventi e ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato. Stop a gite di istruzione e ai concorsi. L’Ordinanza prevede la “Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura ad eccezione delle biblioteche”.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, “deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aeree e via acqua”.

LEGGI QUI L’ORDINANZA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS IN EMILIA ROMAGNA

Alto Adige

In Alto Adige, da lunedì 24 febbraio al 2 marzo, restano chiuse le scuole pubbliche e private (anche asili nido e microstrutture aziendali), le Università, la Scuola superiore di sanità “Claudiana” e Conservatorio “Monteverdi”. Annullate tutte le attività al parco tecnologico NOI di Bolzano e le strutture legate all’università.

Trentino

L’ordinanza firmata il 22 febbraio dal presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti prevede: la chiusura nelle giornate di 24-25 febbraio di asili nido, scuole (in questo caso la chiusura era già prevista per il Carnevale), università e centri di ricerca, comprese biblioteche e aule di studio.

LEGGI QUI L’ORDINANZA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS IN TRENTINO

Friuli Venezia Giulia

Tutte le attività didattiche degli atenei del Friuli Venezia Giulia sono sospese da lunedì 24 febbraio a domenica 1 marzo 2020 compresi. Niente lezioni o esami, conferenze o dibattiti nelle Università di Trieste e di Udine e nelle sedi collegate e della Sissa (Scuola superiore di studi avanzati di Trieste). Chiuse al pubblico anche scuole, biblioteche e sale studio. Sospese le gite scolastiche in Italia e all’estero. Stop a manifestazioni culturali e sportive fino a data da destinarsi.

LEGGI QUI L’ORDINANZA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Liguria

Dal 24 febbraio è sospesa per una settimana l’attività didattica dell’Università di Genova. L’ateneo e i suoi spazi rimangono comunque aperti e fruibili, comprese le biblioteche. Fino al primo marzo scuole e musei restano chiusi ed è stato stabilito lo stop alle manifestazioni pubbliche, sospesi i viaggi di istruzione e i concorsi pubblici.

LEGGI QUI L’ORDINANZA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS IN LIGURIA

Toscana

La raccomandazione a tutte le persone che manifestano febbre, tosse e altri sintomi influenzali di rimanere a casa e chiamare il medico. È stato stabilito l’obbligo per i viaggiatori di segnalare il rientro, oltre che dalle aree a rischio della Cina, anche da Paesi delle cosiddette zone rosse. I medici di famiglia e i pediatri devono assicurare la reperibilità telefonica dalle 8 alle 20 nei giorni feriali e festivi.

LEGGI QUI L’ORDINANZA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS IN TOSCANA

Lazio

L’università Campus bio-medico di Roma ha disposto il rinvio a data da destinarsi della prova di ammissione al corso di laurea in medicina e chirurgia previsto presso la Fiera di Roma per martedì 25 febbraio. Inoltre la Regione Lazio sta adottando la sospensione dello svolgimento delle prove concorsuali, le cui prove scritte sono stabilite per i giorni 25, 26, 27 e 28 febbraio 2020. Ulteriori interventi seguono quanto riportato nel decreto legge sul coronavirus recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019”.

Campania

Nella regione Campania si seguono le linee guida del governo. Dato che non si segnalano al momento casi conclamati di coronavirus si consiglia di tenere alto il livello di attenzione e usare prudenza in particolare in situazioni di affollamento. Il Presidente Vincenzo De Luca, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha invitato i dirigenti delle scuole a sospendere l’organizzazione delle gite scolastiche per motivi precauzionali. Il numero verde da chiamare in caso di necessità è 800.90.96.99.

Basilicata

“Tutti i cittadini che rientrano in Basilicata provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Liguria o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni dovranno rimanere in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni, comunicando la propria presenza ai competenti servizi di sanità pubblica”. È quanto si legge in un’ordinanza firmata dal presidente della Regione della Basilicata, Vito Bardi in cui si specifica che saranno i sindaci di tutti i comuni lucani a censire i cittadini provenienti dalle regioni indicate, in collaborazione con tutte le altre istituzioni comunali.

Puglia

La Regione Puglia prepara un’ordinanza per la segnalazione preventiva al medico di base di tutti coloro che stanno rientrando da zone di contagio. L’appello a non presentarsi in ospedale, ma contattare i numeri di emergenza come la linea verde del Ministero della salute, che risponde al 1500, gratuito da fissi e cellulari e attivo 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20, e il 112.

Umbria

La Regione Umbria ha istituito il numero verde 800.63.63.63 per i cittadini che hanno la necessità di avere notizie sulle modalità di contagio da coronavirus e sulle misure da adottare anche a scopo di prevenzione.

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