Coronavirus, l’età media dei contagiati in Italia scende a 35 anni

I dati sugli ultimi 30 giorni di guerra al Coronavirus in Italia, diffusi dalla task force del Dipartimento Malattie Infettive e Servizio di Informatica dell’Istituto Superiore di Sanità, rimandano a un quadro nettamente diverso rispetto a quelli registrati nelle prime fasi della pandemia. L’età media dei contagiati sarebbe scesa a 35 anni, e l’Oms informa: “Nuova fase, il virus trainato dagli under 40“.

L’età media dei contagiati in Italia

Come previsto, la pandemia di Covid-19 è entrata in una nuova fase e cambia la sua “faccia”. Sarebbe meno aggressiva, secondo quanto finora emerso sugli accessi alle terapie intensive delle ultime settimane nel nostro Paese, ma i contagi si starebbero diffondendo maggiormente nella popolazione più giovane. È quanto rilevato nei dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità sull’osservazione dell’età dei contagiati in Italia.

L’ultimo report dell’ISS, riferito alla settimana fino all’11 agosto scorso, ha registrato un’età mediana dei nuovi casi intorno a 34 anni, in netto calo rispetto alla fascia di positivi e malati delle prime fasi dell’emergenza (inizialmente più diffusa tra gli anziani).

Oms: “Virus trainato dagli under 40

L’abbassamento dell’età media dei nuovi contagiati sarebbe un sintomo nitido della nuova fase della pandemia di Covid-19 nel mondo. A sottolinearlo, riferisce l’Ansa, è Takeshi Kasai, direttore dell’ufficio del Pacifico Occidentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).

La diffusione del virus sarebbe ora sostenuta prevalentemente da contagi tra giovani sotto i 40 anni: “Molti non sanno di essere infetti e ciò aumenta il rischio per i più vulnerabili“, avrebbe aggiunto Kasai in conferenza stampa.

La situazione italiana

I dati italiani sulla diffusione del Coronavirus in queste settimane d’agosto hanno alimentato il dibattito sul rischio di una seconda ondata di tenore simile a quella che ha travolto il sistema sanitario nazionale nei mesi scorsi.

L’aumento dei casi durante l’estate, dopo l’allentamento delle maglie più rigide del lockdown, suona come una fisiologica evoluzione che non smette, però, di richiamare alla prudenza e all’attenzione. Nelle prime settimane di agosto, riporta l’Ansa, il trend di crescita dei contagi sarebbe stato costante, salvo una flessione registrata nei giorni in cui sarebbero stati condotti meno test via tampone.

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