Come sopravvivere ad un’apocalisse zombie

In caso di invasione di zombie non c’è molto da temere, dal momento che gli Stati Uniti hanno istituito una sorta di piano strategico per reagire in maniera adeguata ad un eventuale attacco di questo tipo. L’apocalisse zombie vi sembra uno scherzo? E’ tutto vero. Il Pentagono può contare su elementi dell’esercito Usa ben addestrati a combattere l’invasione degli zombie!

L’esercito statunitense è dunque attrezzato ed equipaggiato per respingere una ‘Zombie Apocalypse‘, un’offensiva degli zombie. Ad entrare nel dettaglio dell’argomento è la prestigiosa rivista Foreign Policy, che ci svela qualche dettaglio su questa stravagante strategia militare del Dipartimento della Difesa Usa.

Per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo fare riferimento al documento non classificato conosciuto con il codice ‘CONOP 8888‘: un piano di sopravvivenza per eliminare la minaccia degli zombie e “aiutare qualsiasi popolazione del mondo, compresi gli avversari tradizionali”.

Come ha spiegato il capitano della Marina, Pamela Kunze, questa esercitazione faceva parte di un progetto piuttosto complesso a cura Comando strategico degli Stati Uniti di Omaha, in Nebraska, ed è stata svolta a scopo formativo, per insegnare agli studenti i concetti basilari delle risposte militari a ipotetici scenari di guerra.

Quindi, la diversificazione degli zombie (zombie patogeni creati tramite infezione, zombie spaziali, zombie pollo, ecc.) è una semplificazione di ipotetici nemici, avversari, combattenti.

L’esercito americano, in definitiva, non si aspetta – in realtà – l’invasione degli zombie, ma piuttosto ha usato gli zombie facendoli diventare simbolo di un ipotetico nemico da cui difendersi.

In parole semplici, la pianificazione di un’operazione di difesa può essere molto complicata.

Diplomaticamente parlando, citare il nome di un Paese reale e definirlo “nemico” potrebbe essere molto pericoloso per gli equilibri sociali, quindi si fa ricorso al termine “zombie” per rendere anonimi e non rintracciabili eventuali riferimenti reali.

L’utilizzo del termine zombie, poi, pare sia stato scelto anche perchè divertente. Gli autori del progetto, in una relazione, hanno spiegato che sì, pensare a come combattere gli zombie può essere uno spasso: “Se si sospende la realtà per pochi minuti, durante l’esercitazione, anche un argomento monotono può trasformarsi in qualcosa di piuttosto divertente”.

Noi continuiamo a pensare che difficilmente, la guerra, seppure ipotetica, si possa trasformare in qualcosa di divertente.

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