Come diventare pilota di Formula uno (Consigli pratici)

Se chiedi a un bambino cosa desidera fare da grande, in tanti ti risponderanno “il calciatore”.
Tuttavia negli ultimi anni cresce anche il numero di quei piccoli che sperano di emulare un giorno le gesta di Sebastian Vettel.
Mentre la strada per diventare calciatori è, però, nota a tutti, un po’ meno lo è sicuramente quella per vincere un gran premio di Formula Uno.

Si può diventare pilota e come si fa? Ecco tutto quello che devi sapere.

Una lunga strada in salita

Quando ti chiedi come diventare pilota di formula uno probabilmente immagini un percorso da favola ma in realtà non è proprio così.
La strada da intraprendere è lunga di difficoltà e non è priva di ostacoli, di costi e di tante delusioni. Innanzitutto è fondamentale iniziare abbastanza presto perché questo è un elemento favorevole, che consente non solo di accumulare più esperienza ma di coltivare un vero e proprio istinto da campione.

La pratica può essere fatta su macchine più piccole, come ad esempio i go kart, per i quali non c’è neanche bisogno di un limite di età. Non sono pochi i grandi campioni attuali o del passato che hanno iniziato proprio così, arrivando poi a guidare auto da corsa di scuderie vincenti: un esempio è Fernando Alonso che ha iniziato sui kart ad appena 3 anni.

Questa fase, che può durare anche numerosi anni, serve solo per prendere confidenza con il mezzo e capire come funziona il mondo delle corse. I più bravi, poi, potranno essere notati dai talent scout per il passaggio alla categoria superiore.

Il passaggio alle competizioni maggiori

Il percorso per diventare un campione di Formula Uno continua con le categorie superiori. Ce ne sono diverse e nessuna è meglio di un’altra: hanno tutte caratteristiche differenti che si adattano meglio o peggio alle peculiarità di ciascun pilota. Per questo motivo si devono seguire con attenzione, prima di capire quale sia quella più adatta alle tue esigenze e al tuo stile di guida.

Fra le cosiddette Formule Addestrative più famose ci sono la F3, la GP2, la Formula Due, la Indycar, la GP3 e così via. Si è invitati a gareggiare in queste categorie dopo aver vinto alcuni titoli nelle corse minori oppure grazie all’intercessione di un talent scout che nota la tua bravura al volante.

Lewis Hamilton è arrivato così in Formula Uno, dopo essere stato adocchiato da uno scopritore di talenti della scuderia Mercedes che gli ha proposto un contratto ancor prima di aver compiuto i canonici 18 anni necessari per conseguire la patente di guida. Tuttavia prima ha dovuto correre nelle serie minori ancora qualche anno prima di accedere alla Formula Uno.

Le scuole di formazione del settore

Se la gavetta così difficile non è la strada che pensi possa fare per te, c’è un altro percorso percorribile ma è altrettanto difficile. Molte scuderie e in modo particolare quelle più grandi e strutturate, infatti, hanno da tempo istituito diversi programmi rivolti ai giovani talenti: scelgono i più talentuosi e li seguono nel loro percorso di crescita fino a farne diventare dei campioni.

Devi tener presente, però, che i posti a disposizione sono davvero pochi e soprattutto la competizione è massima perché solo pochi riescono ad accedere ad un’opportunità unica. Fra le giovani promesse della Formula Uno escono da percorsi simili campioni come Tonio Liuzzi, Robert Kubica e Anthony Davidson.

Se ti interessa dare un’occhiata a queste realtà sicuramente puoi visitare i siti delle scuderie Toyota e Red Bull che hanno al loro interno delle vere e proprie accademie dedicate ai giovani.

I reali costi per diventare un campione

Uno dei tasti dolenti relativi a come diventare un pilota di Formula uno è quello dei costi: l’investimento economico per intraprendere una carriera del genere non è da tutti. Serve impegno, una costante cura del proprio fisico, denaro per investire nelle auto da corsa almeno fino a quando non si trova uno sponsor che decide di investire sulle tue capacità.

Non è detto, infatti, che essere notato da una scuderia minore sia la chiave di svolta della carriera perché spesso si tratta di realtà che non hanno fondi a sufficienza per far fronte a tutte le spese e quindi chiedono un contributo anche da parte del pilota.

Visto che, inoltre, la concorrenza è sempre molto spietata, molti piloti per emergere tentano il tutto per tutto acquistando un posto in una o più gare di Formula Uno: si tratta di un investimento rischioso perché se va male si perde tutto ma se hai la fortuna di farti notare, può essere la svolta della tua carriera. Ha iniziato così Michael Schumacher, grazie all’aiuto di un imprenditore della sua città, ma anche Kimi Raikkonen, aiutato invece da uno zio ricco.

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