Colonia, recensione della stampa internazionale: ‘Una cruda rappresentazione della realtà’

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Mica male il film Colonia: la recensione tipo del film del tedesco Florian Gallenberger lo descrive come una cruda ma efficace rappresentazione di quanto accadeva nella Colonia Dignidad, un’istituzione caritatevole posta nel sud del Cile che in realtà nascondeva una terribile setta guidata da esiliati nazisti, dove avvenivano abusi su minori e si praticavano interrogatori sotto tortura agli oppositori politici del regime di Pinochet. I protagonisti di Colonia sono Emma Watson e Daniel Bruhl, nella parte di due giovani che vengono imprigionati nella ‘missione’, e Michael Nyqvist in quella di Paul Schafer, il fondatore e leader della setta. Leggiamo adesso qualche recensione su Colonia.

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Per Michael O’Sullivan del Washington Post il film Colonia merita un buon punteggio. Se l’azione della pellicola è decisamente estrema, scrive nella sua recensione, i protagonisti Emma Watson e Daniel Bruhl sono bravi a smussare gli aspetti più ‘spigolosi’ della storia con performance recitative mai sopra le righe (l’attore tedesco è molto convincente soprattutto quando finge di aver subito danni cerebrali dopo le torture), mentre Nyqvist è un ‘untuoso diavolo’ (sembra un complimento). Il critico americano storce il naso solo per la facilità con cui il personaggio di Bruhl riesce documentare gli orrori perpetrati all’interno della Colonia Dignidad (nella realtà era un bunker sorvegliatissimo e inespugnabile, tanto che solo cinque persone sono riuscite a fuggire vive in quarant’anni), ma loda il film perché fa conoscere al mondo questo terribile luogo che ha continuato a funzionare indisturbato per decenni, anche dopo la fine del regime.

Anche Michael Rechtshaffen del Los Angeles Times parla tutto sommato bene di Colonia, anche se a suo parere a reggere il film è soprattutto la bravura di un’attrice di statura mondiale come Emma Watson, che disegna un personaggio (Lena, una hostess della Lufthansa che si infiltra nella colonia per liberare il suo fidanzato che è tenuto prigioniero lì) ‘intelligente’ e ‘ferocemente determinato’. Per il critico californiano, però, il regista Florian Gallenberger ha perso l’occasione di approfondire la terribile ma allo stesso tempo affascinante storia della Colonia Dignidad, preferendo puntare (troppo) sulla rocambolesca fuga dei protagonisti e su altri espedienti hollywoodiani, in un’atmosfera che ricorda molto quella di Argo di Ben Affleck.

Infine Jared Mobarak del portale Film Stage che è un po’ meno generoso dei suoi colleghi. Secondo lui Colonia è un film dalle ottime potenzialità ma si perde in situazioni abbastanza inverosimili che qualche volta scivolano addirittura nel grottesco. In ogni caso, scrive il critico, la suspense non manca e gli attori sono molto bravi, con elogio particolare allo Schafer di Michael Nyqvist: un villain ‘over the top’.

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