Ciao Darwin 7, il bilancio dell’edizione 2016

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Il bilancio dell’edizione 2016 di Ciao Darwin 7 è indubbiamente vincente: il programma condotto da Paolo Bonolis e andato in onda per otto puntate primaverili ha tenuto alta la testa nella sfida dell’Auditel, conquistando orde di telespettatori, soprattutto giovani. Con l’ultima puntata si è avuto il picco di menzioni su Twitter, tanto che #ciaodarwin è stato in tendenza per tutta la durata. Cosa resterà di Ciao Darwin 7?

Nell’ultima puntata di Ciao Darwin del 6 maggio sono stati assegnati da Vittoria Schisano i premi Ciao Darwin Awards, che hanno incoronato i personaggi più riusciti di questa edizione 2016: ad aggiudicarseli Fabio Filisetti, il mistico Gesù della puntata ‘normali contro diversi’ (personaggio dell’anno), Fioravante Acierno della categoria ‘Io so’ io’ come miglior look e Francesco Nozzolino della categoria ‘Bucatini’ come miglior performance.

Nel bilancio di Ciao Darwin 7 resteranno indubbiamente vive le numerose polemiche per l’eccesso di trash della trasmissione e per le sfide assurde cui venivano sottoposti i concorrenti: personaggi volutamente sopra le righe, fenomeni da baraccone selezionati appositamente, esagerazioni che hanno permesso a Ciao Darwin di trasformarsi in un’arena divertente e dissacrante dove contrapporre le “categorie” di persone che più diverse non si poteva. Il grottesco in Ciao Darwin 7 è stato portato ancora più all’estremo, sfiorando la volgarità gratuita. Le polemiche giocano a favore di un programma televisivo e questo gli autori lo sanno da tempo: per questo le estremizzazioni sono state studiatissime, come in “Italiani contro Stranieri” che ha affrontato con la solita caciara ben studiata il problema del razzismo.

Dell’edizione 2016 di Ciao Darwin resterà il tweet di Craig Silverman, giornalista e direttore di Buzzfeed Canada che, ospite del Festival del Giornalismo di Perugia i primi di aprile, si è trovato a guardare in albergo una puntata di Ciao Darwin e l’ha commentata, attonito, su Twitter. Con il suo stupore candido, indubbiamente contribuito all’audience del programma e a portare la trasmissione di Paolo Bonolis all’attenzione internazionale.

Resterà la bravura dello stesso Paolo Bonolis, che ancora una volta ha confermato di essere uno dei conduttori di razza della televisione italiana. Ciao Darwin è creatura tutta sua e l’ha venduta come format in molti paesi del mondo tra i quali l’Ungheria, la Romania, la Serbia, gli USA, la Grecia e anche il Canada (alla faccia di Craig Silverman): Paolo Bonolis è dissacrante, sopra le righe, a volte ingabbiato nel suo stesso personaggio, ma la televisione la sa fare, che piaccia o meno.

Di Ciao Darwin 7resteranno le grazie di Madre Natura inquadrate con zelo voyeuristico dalla regia: anche qui si sono scatenate valanghe di discussioni sulla mercificazione del corpo femminile delle statuarie modelle chiamate ad interpretare Madre Natura, con toni veementi che non sentivamo da diverso tempo. Il merito di Ciao Darwin è stato indubbiamente quello di dividere le opinioni, tra detrattori e appassionati: e per un programma che si basa sulle contrapposizioni categoriche, questo è un vero successo.

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