Cento anni di Gianni Rodari, il più grande scrittore di letteratura per l’infanzia

Uno dei più grandi autori per l’infanzia di tutti i tempi, tradotto in tutto il mondo, Gianni Rodari ha avuto il merito di trasformare la letteratura per bambini, portando la quotidianità nelle favole e celebrando la fantasia come vero e proprio motore della vita.

Ha immaginato una didattica che fosse davvero inclusiva, fondata sull’apprendimento tra pari e sempre con il sorriso.

La passione per la narrazione

Quella di Gianni Rodari è stata una vita trascorsa a contatto con i libri, con Dostoevskij e Montale ad accompagnare la sua adolescenza. Quando inizia a lavorare come maestro scopre la propria vocazione: raccontare, narrare, seguire il volo della fantasia dei bambini ed approdare in luoghi sconosciuti e inesplorati.

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Il ruolo che la fantasia ricopre nella vita dei più piccoli e la necessità di lasciare che questa si manifesti in ogni sua forma rimarranno dei punti fermi di tutta la sua esperienza di vita.

Il giornalismo e le filastrocche

Dopo la fine della guerra, Rodari inizia a lavorare per l’Unità di Milano e proprio sulle pagine del quotidiano che inizia a scrivere, un po’ per gioco un po’ per rispondere a esplicite richieste dei lettori, filastrocche per bambini.

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Il talento del giornalista non passa inosservato e da Milano è chiamato a Roma a dirigere un settimanale per bambini.

Fantasia e felicità

Convinto che alla base del benessere di tutta la collettività vi sia la felicità dei singoli, Rodari immagina giovani generazioni educate ad esprimersi liberamente, in grado di realizzare il loro potenziale, senza inutili imposizioni.

Le piccole protagoniste delle storie

Proprio questo impegno di Rodari per un ripensamento non solo della letteratura per bambini ma anche della didattica stessa si fonda sull’idea che a fondamento dell’educazione debba collocarsi la libertà: libertà di sognare, libertà di fantasticare e immaginare mondi diversi e alternativi, libertà per le bambine di scegliersi il proprio futuro. Il ruolo che assegna ai piccoli personaggi femminili delle proprie storie rivela quanto la visione del femminile fosse in Rodari libera da ogni sorta di stereotipo: bimbe coraggiose, alternative, forti e coraggiose, già padrone del loro destino.

“Nel paese della bugia, la verità è una malattia”

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