Catastrofi naturali 2015: più vittime a bilancio, ma meno danni

terremoto nepal

Con l’inizio del nuovo anno possiamo fare un bilancio delle catastrofi naturali del 2015, sulla base dei dati che sono stati forniti alle agenzie di stampa dalla compagnia di riassicurazione Munich Re: complessivamente registriamo un aumento delle vittime in tutto il pianeta, e contestualmente una flessione dei danni materiali ed economici derivanti dai disastri naturali. Secondo la spiegazione fornita dalla compagnia, il calo è dovuto paradossalmente al temuto fenomeno climatico El Niño, che pur facendo aumentare i cicloni tropicali nel Nordest del Pacifico, ha contestualmente ridotto l’intensità di analoghi fenomeni nel Nord dell’Atlantico.

Rispetto al 2014, dove i morti per le catastrofi naturali erano state 7700, lo scorso anno si sono registrate 23mila vittime, dovute principalmente al terremoto distruttivo in Nepal nel mese di aprile, che ha causato da solo oltre 9mila morti. Quanto ai danni economici, quelli registrati sono stati i più bassi dal 2009, pari a 90 miliardi di dollari, contro i 110 dell’anno precedente: di questi circa 27 miliardi risultano assicurati, contro i 31 miliardi del 2014, e il succitato terremoto nepalese ha prodotto perdite complessive per 4,8 miliardi, di cui soltanto 210 milioni assicurati. Nel lungo periodo, tenendo conto degli ultimi 30 anni, il bilancio risulta positivo per entrambe le voci, visto che il numero di vittime era pari a 54mila decessi l’anno in media, e le perdite, aggiornate all’inflazione, stimate in 130 miliardi di dollari.

La società di riassicurazione fornisce poi un ulteriore dato interessante: nel 2015 per la prima volta è stata oltrepassata la soglia delle mille catastrofi naturali, ma questo fenomeno può essere letto in una duplice direzione. Se da un lato certamente i cambiamenti climatici hanno accelerato i disastri ambientali, va anche detto che rispetto a 30 anni fa la comunicazione di tali eventi, grazie anche alle nuove tecnologie e alla pervasività del mondo dell’informazione, si è fatta assai più diffusa. In ogni caso il 2015 si chiude con numeri positivi riguardo decessi e danni al territorio, ma ciò non deve assolutamente farci abbassare la guardia riguardo agli sconvolgimenti in atto nel pianeta e alla volontà di prevenire tali fenomeni.

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