Camion elettrici: Nikola One, quasi 2.000 Km a batterie

Nikola One

I fiumi di parole sulle zero emissioni hanno sempre come bersaglio le automobili. A molti fa comodo ignorare il fatto che anche gli altri veicoli inquinano: moto, ciclomotori, autobus e camion. Se per i mezzi più leggeri la propulsione elettrica è in fase avanzata di sviluppo, altrettanto non si può dire per i veicoli commerciali pesanti.

Ci sono ovvie ragioni: maggiore è la massa da muovere, più energia serve. Poiché l’energia dei motori elettrici è accumulata in batterie, per avere un’autonomia sufficiente si deve aumentarne il numero, aumentando di conseguenza peso e ingombro, quindi richiedendo ancora più energia, in un circolo vizioso letale.
Questo problema è comune a tutti i veicoli. Però negli autocarri diventa insormontabile, perché le richieste di potenza e quindi energia sono troppo elevate per la tecnologia attuale delle batterie. Di conseguenza, per molti anni ancora i camion dovranno usare motori diesel, a meno che non si voglia tornare a trasportare le merci con carretti trainati da buoi, muli o cavalli.

Tuttavia l’evoluzione e la ricerca non conoscono soste, fortunatamente. In tutto il mondo si sta lavorando allo sviluppo di camion a trazione elettrica. Come fa la Nikola Motor Company. Si tratta di un’azienda americana che produce veicoli elettrici. Nikola ovviamente deriva da Nikola Tesla, l’inventore serbo-americano a cui si deve l’introduzione del sistema elettrico a corrente alternata, alla base dell’intera industria moderna. Quest’azienda ha annunciato nei giorni scorsi di aver progettato un camion dotato di motore elettrico, chiamato Nikola One. Il veicolo sarebbe in fase di assemblaggio.

Secondo quanto comunica la compagnia, questo autocarro è in grado di rimorchiare circa 36 tonnellate. Ha 6 motori elettrici in grado di erogare complessivamente circa 2.000 cavalli e l’autonomia massima sarebbe di 1.200 miglia, cioè circa 1.930 Km.
Qui dobbiamo fare una precisazione fondamentale. Il Nikola One non è un veicolo ad emissioni zero. Infatti l’elettricità stoccata nel gigantesco pacco batterie al litio da 320 kilowattora (cioè 30.000 celle di litio) viene prodotta da una turbina. Per funzionare deve bruciare un carburante, vanno bene sia benzina che gasolio o metano. Tuttavia, se funzionasse effettivamente come promesso, si tratterebbe certamente di un importante passo avanti.

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