Calcio: colpi di testa vietati agli under 10 negli USA

Colpo di testa

I colpi di testa sono troppo pericolosi per i bambini? Nel calcio giovanile americano è stata appena promossa una regola che vieterà il gioco aereo per tutti gli under 10 e limiterà la pratica durante gli allenamenti fino ai 13 anni. Una mossa che può sembrare esagerata, ma che arriva dopo una class action di genitori preoccupati che ha fatto tremare la Federcalcio USA. D’ora in poi i bambini, dunque, potranno solamente calciare ma non potranno più dare le classiche zuccate che sono molto spettacolari, ma che possono risultare anche pericolose, soprattutto quando non si ha la tecnica sufficiente. Misura esagerata?

In effetti è la prima valutazione che si può dare a questa norma che sembra eccessivamente prudente: il colpo di testa utilizza la parte più preziosa del nostro corpo e non è immune a infortuni anche gravi dovuti a scontri fortuiti (o meno) tra due calciatori o con oggetti come il palo e così via, ma in generale l’infortunio è sempre dietro l’angolo in qualsiasi partita, in qualsiasi disciplina e in qualsiasi età. Tuttavia la MLS (la lega americana) ha così deciso e la misura sarà messa in pratica immediatamente.

I colpi di testa diventeranno “strictly forbidden”, proibiti e, a quanto pare, sanzionabili durante un match quasi come se fosse un colpo di mano. “Il nostro obiettivo è creare parametri e linee guida in relazione alla grande esposizione a potenziali infortuni alla testa“, ha commentato il responsabile dello staff medico della Federcalcio americana che ha presentato anche la nuova regola della sostituzione momentanea per un calciatore con sospetto trauma cranico. Più che comprensibile la seconda, meno condivisibile la prima.

Tutto era partito da una class action di genitori nata nel 2014 a seguito della diffusione di numeri che sottolineavano quanto gli infortuni al cranio fossero superiori nel calcio rispetto a basket, baseball, softball e lotta messi insieme, con 50.000 casi negli USA. Certo, solo nel soccer si usa la testa, ma non è bastato alle famiglie che hanno provato addirittura a scagliarsi contro la FIFA. In quella direzione non hanno trovato terreno fertile, mentre negli Stati Uniti è attecchito.

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