Calciatori aggrediti dai tifosi: i casi più eclatanti della storia

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Se il calciatore sbaglia, i tifosi non perdonano. E non si limitano ai fischi o agli insulti, ma vanno anche oltre. L’ultimo caso riguarda il portiere del Togo, Kossi Agassa, considerato il capro espiatorio della sconfitta della sua Nazionale contro il Marocco in Coppa d’Africa. Casa sua a Lomè è stata devastata dagli ultras. Nonostante ci fosse la polizia a proteggere l’abitazione, fiutato il pericolo. Agassa adesso non vuole giocare contro il Congo perché scosso. In un match che vale la qualificazione.

Nella storia del calcio ci sono numerosi episodi di calciatori aggrediti dai tifosi: vediamo i casi più eclatanti.

Andrés Escobar

Andres Escobar

Il ‘caso’ per eccellenza riguarda Andrés Escobar, difensore della Colombia. Il 22 giugno 1994, la Nazionale sudamericana viene eliminata ai Mondiali Usa, proprio dai padroni di casa, che vincono 2-1. E per un’autorete del giocatore del Nacional di Medellin. Succede che a quelli dei narcodollari e delle scommesse quell’autogol proprio non va giù. Così, all’uscita di un ristorante a Medellin, Escobar litiga con Humberto Munoz Castro, che gli rinfaccia l’errore ai Mondiali. Per farglielo capire meglio, tira fuori una pistola: 12 colpi ed Escobar muore.

Carlo Pinsoglio

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Il Livorno retrocede in Lega Pro, la contestazione sale violenta. Nella notte, il portiere labronico Carlo Pinsoglio viene colpito con un pugno all’occhio da un tifoso: tre giorni di prognosi. Già da alcune settimane, il classe 1990 era finito nell’occhio del ciclone per colpa di alcune prestazioni insufficienti. Contro il Lanciano, in un vero e proprio spareggio salvezza, il Livorno si suicida dopo essere stato avanti 2-0. Il 2-2 nasce proprio da una papera di Pinsoglio, che si lascia sfuggire il pallone dalle mani permettendo a Turchi di pareggiare.

Maximiliano Maciel

Maximiliano Maciel è un calciatore argentino. Gioca in Quarta divisione, con l’Argentino de Merlo. Lui, insieme ai compagni, si fermano al campo dopo l’allenamento per ricevere gli stipendi arretrati. A lui un dirigente fa sapere che non avrà soldi. E lo aggredisce fisicamente. Non solo: fa una telefonata e arrivano i rinforzi, su tre macchine. “Dopo essere giunti sul posto, i tifosi mi hanno picchiato selvaggiamente con dei bastoni e hanno aggredito anche alcuni miei compagni che hanno cercato di aiutarmi. Ho pensato che mi avrebbero ucciso”.

Pasquale Izzo

Forse ci sono legami tra il calcioscommesse e l’aggressione subita da Pasquale Izzo, calciatore della Puteolana, squadra di serie D. Libero dai domiciliari solo da alcuni giorni in relazione all’inchiesta ‘Dirty Soccer’, il giocatore è stato picchiato e ferito da tre persone (probabilmente appartenenti a frange estreme del tifo della Puteolana) a Lucrino, località di mare tra Pozzuoli e Bacoli, in provincia di Napoli. Al momento dell’aggressione, Izzo era insieme al figlio di tre anni. Al pronto soccorso, al calciatore è stata riscontrata una ferita lacero-contusa alla testa, medicata con cinque punti di sutura, e contusioni in varie parti del corpo.

Gonzalo Higuain e Mariano Andujar

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L’aggressione da parte dei tifosi è capitata pure a un idolo del Napoli, Gonzalo Higuain, e al suo compagno di squadra Mariano Andujar. Qualche giorno prima, la squadra partenopea aveva perso 4-2 con la Lazio in una gara decisiva per la qualificazione alla Champions League. La notte tra il 31 maggio e il primo giugno, dopo il rinfresco organizzato dal presidente Aurelio De Laurentiis al San Paolo, i due sono saliti su due diversi taxi e hanno vissuto una disavventura vera e propria. Un gruppo di tifosi, arrabbiato per la sconfitta, ha tempestato di sassi le due auto. Insieme al Pipita c’erano anche la madre Nancy e il fratello Nicholas.

Jordan Larsson

Jordan Larsson, figlio di Henrik, ex giocatore di Celtic e Barcellona, viene aggredito da alcuni ultras incappucciati che urlano al calciatore: “Togliti quella maglia, non sei degno di vestirla”. Gli svedesi dell’Helsingborg, dopo aver perso con l’Halmstad, sono retrocessi dalla Prima divisione. La rabbia dei tifosi è tanta. L’allenatore, che è proprio Henrik Larsson, spiega dopo l’aggressione: “Voglio rimanere qui, vivo in questa città, ma da oggi so di dovermi guardare le spalle quando cammino per strada”.

Salvatore Sandomenico e Christian Chirieletti

Giocani tutti e due per l’Aquila, in Lega Pro. Dopo la sconfitta con la Robur Siena, vengono aggrediti dai tifosi. Sandonemico riporta alcuni graffi al braccio; il terzino viene colpito con un calcio da dietro e cade a terra, riportando ferite che obbligano i sanitari a portarlo in ospedale. I tifosi danno la loro versione dei fatti: sarebbero stati i due calciatori, fuori dallo stadio con le famiglie, a provocare la reazione dei supporter.

Daniele Proia e Benito Cicerelli

Giocano entrambi nella Cavese quando si verifica un tentativo di aggressione nei loro confronti da parte dei tifosi. Che non gradiscono che i due abbiano assistito a Salernitana-Modena nella curva sud granata. Spiegano le fonti: “Di ritorno a casa, Proia e Cicerelli sono stati inseguiti da alcuni tifosi, che li avevano puntati sin dal ristorante, muniti di mazza da baseball. I due calciatori si sono salvati nascondendosi in mezzo alle auto, riuscendo quindi a raggiungere la propria e scappando verso casa”.

Taranto calcio

Uova, bombe carta e aggressioni contro il Taranto calcio a causa delle due ultime sconfitte subite in Lega Pro nella stagione 2016/2017. Una trentina di tifosi incappucciati hanno letteralmente assaltato il campo di allenamento, venendo a contatto con gli atleti. Bersagli soprattutto il portiere Roberto Maurantonio, il difensori Errico Altobello e Mariano Stendardo. Coinvolto anche l’allenatore Salvatore Ciullo, che era intervenuto per cercare di fare da paciere e si è preso due schiaffi. L’Associazione italiana calciatori si è detta disposta a sospendere i campionati di Lega Pro, mentre la Lega Pro ha deciso di rinviare la partita successiva, Taranto-Paganese.

Chiudiamo con due episodi gravi, ma che non sono vere e proprie aggressioni da parte dei tifosi verso propri giocatori. Franco Nieto, 33 anni, capitano della squadra argentino del Tiro Federal, perde la vita dopo essere stato colpito con un mattone lanciato dagli spalti durante il match contro il Chacarita. Il mattone viene lanciato proprio dagli ultras di quest’ultima squadra, alla fine di un incontro che ha visto ben sei giocatori espulsi, tra cui lo stesso Nieto. E poi c’è l’ex romanista Carlos Alberto Zago, picchiato da alcuni ultras della Lazio: “Sei quello che ha sputato a Simeone. Adesso di sputiamo noi”. Prima gli insulti, poi un calcio in faccia e l’auto danneggiata. Il difensore era al ristorante con la moglie e la figlia. Una settimana prima, c’era stato il derby capitolino.

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