Caivano, sul caso Fortuna Loffredo aperte tre inchieste

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Non è ancora finita per la piccola Fortuna Loffredo, per il suo omicidio è stato arrestato lo scorso venerdì, Raimondo Caputo il vicino di casa della bambina. Subito dopo la notizia, l’uomo ha subito un’aggressione da parte degli altri detenuti nel carcere di Poggioreale a Napoli. Nonostante l’assassino fosse stato messo nella sezione protetta denominata ‘sex offenders’ è stato aggredito da chi ha voluto vendicare la morte della bambina gettata dal sesto piano del palazzo del Parco Verde di Caivano, dopo essersi ribellata all’ennesimo abuso da parte di Caputo.

Sulla morte di Fortuna si aprono tre inchieste: oltre a quella sugli abusi e l’omicidio, la seconda riguarda proprio l’aggressione subita da Raimondo Caputo in carcere e per cui i magistrati della Procura di Napoli attendono una relazione scritta; la terza riguarda i favoreggiamenti e l’omertà registratasi per i reati commessi.
In seguito all’arresto di Caputo emerge un inquietante scenario: la possibilità che ci sia una rete di pedofili all’interno del Parco Verde di Caivano. La famiglia di Antonio Giglio, il bimbo di tre anni precipitato dal palazzo e morto in circostanze simili a quelle di Fortuna, chiede la riesumazione del corpo del piccolo.

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