Bruciata viva dall’Isis perché rifiuta un rapporto intimo estremo

Una ragazza di 20 anni catturata dai jihadisti è stata bruciata viva per essersi opposta nel suo essere partecipe di un rapporto intimo estremo. E’ un episodio terribile, raccontato da Zainab Bangura, inviata Onu nelle zone del conflitto. L’inviata ha effettuato un viaggio in Siria, in Iraq, in Turchia, nel Libano e nella Giordania e ha incontrato i testimoni e le vittime delle atroci azioni commesse dai membri dell’Isis. In un’intervista, la Bangura ha fatto sapere che non aveva mai visto niente del genere, anche in riferimento ai metodi organizzati che i jihadisti usano per ridurre in schiavitù le donne.

Alcune vengono violentate, altre vengono costrette alla prostituzione e altre ancora sono spinte a matrimoni forzati. L’inviata Onu ha spiegato che, nel momento in cui viene attaccato un villaggio, i jihadisti dividono le donne dagli uomini, scelgono le ragazze più giovani, le spogliano e verificano la loro bellezza. Per ciascuna giovane viene stabilito un prezzo.

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