Bonus acqua: 50 litri al giorno ad abitante per le fasce disagiate

Bonus acqua

E’ in arrivo il Bonus Acqua: verranno garantiti 50 litri al giorno per ogni abitante, che dimostri con gli appositi documenti il proprio stato di disagio economico e sociale, con la garanzia che in nessun caso a queste persone in difficoltà potrà essere interrotto tale servizio, considerato necessario a soddisfare i bisogni vitali fondamentali. A stabilirlo sono due Decreti del Presidente del Consiglio, firmati su proposta del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, in materia di contenimento della morosità e di tariffa sociale del servizio idrico integrato.

‘Diamo in questo modo un sostegno reale alle fasce più deboli del Paese, ribadendo il valore profondo dell’acqua, che è fonte di vita e insieme presupposto per la dignità della persona. A fronte di inaccettabili sprechi di acqua che si verificano nel nostro Paese, a causa dell’inadeguatezza delle infrastrutture idriche, il nostro è anche un segnale di rispetto della risorsa ambientale più preziosa’, ha spiegato il ministro dell’Ambiente.

Il decreto sulla ‘tariffa sociale’, pubblicato il 18 novembre sulla Gazzetta Ufficiale, identifica il quantitativo minimo vitale, indispensabile per soddisfare i bisogni essenziali, in 50 litri al giorno per abitante, ovvero 10 litri in più rispetto al valore indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come ottimale per garantire una vita dignitosa.

Nel testo del provvedimento si legge che sarà l’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeegsi) a stabilire le condizioni di disagio economico sociale, che consentono di accedere ai benefici del Bonus Acqua, prendendo come riferimento il documento Isee, in coerenza con gli altri settori regolati dall’Autorità.

Il decreto spiega inoltre che tale bonus verrà riconosciuto in bolletta, a partire dalla data di verifica dei requisiti, come detrazione dei corrispettivi dovuti dall’utente.

Mentre il decreto sul contenimento della morosità, pubblicato in Gazzetta Ufficiale dal 14 ottobre scorso, stabilisce le procedure che l’Aeegsi deve impiegare, al fine di ottenere una riduzione del fenomeno, garantendo nel contempo l’accesso a tutti gli utenti domestici ‘residenti’, un quantitativo minimo di acqua, a tutela della dignità della persona.

Vengono quindi identificate le utenze disalimentabili, ovvero quelle dei residenti in condizioni di documentato disagio e che hanno ottenuto il Bonus Acqua. Inoltre l’AEGGSI dovrà introdurre delle misure di tutela per utenze domestiche residenti morose, che non hanno però avuto accesso al bonus: per costoro dovrà ideare delle strategie comunicative adeguate da rivolgere agli utenti prima della sospensione del servizio; formule di rateizzazione per importi rilevanti, nonché una procedura di riattivazione del servizio in caso di sospensione, che può avvenire solo dopo il mancato pagamento di fatture superiori al corrispettivo annuo dovuto relativo al volume della fascia agevolata.

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