Bologna, donna uccisa a colpi di mazza: fermato l’uomo che la perseguitava

La vittima è una donna di 56 anni, Alessandra Matteuzzi, colpita con una mazza e altri oggetti nella sua abitazione in via dell’Arcoveggio.

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Carabinieri- Nanopress.it

Gli agenti hanno fermato un giovane di 27 anni, suo ex compagno, che sembra da tempo perseguitasse la donna.

Donna uccisa a colpi di mazza a Bologna

Dramma la notte scorsa a Bologna, in un appartamento di via dell’Arcoveggio. Una donna di 56 anni, Alessandra Matteuzzi, è stata uccisa con una mazza e altri oggetti – non ancora specificati – sotto casa, in via dell’Arcoveggio, a Bologna.

Stando alle prime informazioni, i sospetti si concentrano su un uomo che da tempo pare perseguitasse la vittima.

Si tratterebbe di un giovane italiano di 27 anni. Pare che il giovane l’abbia attesa sotto casa per circa due ore. Quando la vittima è rincasata, l’uomo l’ha aggredita, senza lasciarle scampo.

L’ha colpita con violenza alla testa e l’ha abbandonata, ancora agonizzante, a terra. Il sospettato è stato fermato e condotto in Questura per essere interrogato.

A lanciare l’allarme è stato un residente della stessa palazzina, che ha sentito le urla disperate della vittima e ha allertato la Polizia.

Quando l’ambulanza è giunta sul posto, per la 56enne non c’era più nulla da fare. La Matteuzzi è morta durante il trasferimento in ospedale.

La denuncia per stalking

Pare che il killer di Alessandra Matteuzzi fosse già stato denunciato dalla vittima e avesse ricevuto il divieto di avvicinamento dal giudice.

alessandra matteuzzi
Alessandra Matteuzzi – Nanopress.it

L’uomo è accusato di omicidio aggravato. Si tratta di Giovanni Padovani, di professione calciatore. Il giovane ha giocato per 2 anni alle giovanili del Napoli nel 2013, poi in varie squadre di serie D, tra cui il Troina calcio e il Giarre.

La società della Sancataldese ha fatto sapere che Padovani il 20 agosto scorso era stato messo fuori rosa a causa del suo ingiustificato allontanamento.

Al momento dell’aggressione, la 56enne era al telefono con la sorella, che ha raccontato:

“E’ scesa dalla macchina e ha cominciato a urlare ‘no Giovanni ti prego, no ti prego, aiuto’. Io ero al telefono, ho chiamato immediatamente i carabinieri che sono subito arrivati.”

Lo scorso mese di luglio la vittima aveva denunciato Padovani per stalking. La 56enne non aveva riferito di violenza fisica, ma aveva parlato di continue telefonate, messaggi e appostamenti.

Nei giorni scorsi aveva telefonato al suo legale, raccontandogli di aver trovato di nuovo Padovani sotto casa e l’avvocato le ha quindi consigliato di integrare la denuncia, cosa che Alessandra avrebbe dovuto fare in questi giorni.

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