Biotestamento: ora è legge con 180 sì al Senato

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Biotestamento, ora è legge: via libera dall’Aula del Senato al provvedimento con 180 sì, 71 i no e 6 astenuti. La tanto attesa approvazione del ddl è stata accolta con un fragoroso applauso dei presenti. Si tratta di un giorno storico per il Parlamento italiano: dopo anni di polemiche, promesse e attese interminabili, finalmente l’Italia ha compiuto un significativo passo avanti. Nella giornata di ieri, l’Assemblea di Palazzo Madama aveva respinto tutte le proposte emendative, ma il Pd e M5s non si sono fatti intimorire e hanno portato avanti il provvedimento, nonostante le resistente del centrodestra. Il senatore Carlo Giovanardi, secondo quanto riportato da Il Fatto quotidiano, ha persino affermato: ‘Eluana Englaro stava bene’.

I sostenitori delle scelte del fine vita

Ad attendere in piazza il risultato erano presenti alcuni dei protagonisti della ‘lotta politica’ per la libertà di scelte del fine vita:
Filomena Gallo (segretario ALC), Mina Welby (co-presidente ALC e moglie di Piergiorgio Welby), Carlo Troilo (cons. generale ALC e fratello di Michele, malato suicida), Rodolfo Coscioni (cons. generale ALC e papà di Luca Coscioni), Anna Cristina Paoloni (mamma di Luca Coscioni), Monica Coscioni (sorella di Luca Coscioni), Chiara Rapaccini (compagna di Mario Monicelli), Flaminia Lizzani (figlia di Carlo Lizzani), Generosa Spaccatore (moglie di Luigi Brunori) e Maddalena Soro (moglie di Giovanni Nuvoli). Naturalmente, in prima fila, c’era Marco Cappato, che dell’eutanasia legale ha fatto il simbolo della sua battaglia politica: ‘Non confondiamo una battaglia di libertà con una battaglia di morte’, ha dichiarato a proposito dell’eutanasia legale, in un’intervista, Marco Cappato. Oggi, dinanzi alla notizia dell’approvazione della legge sul biotestamento, ha dichiarato entusiasta: ‘Il #biotestamento è legge! Grazie a Welby e a chi ci ha creduto!! Ci vogliamo bene 🙂 Prossima tappa: #EutanasiaLegale per essere #LiberiFinoAllaFine’.

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TESTO DELLA LEGGE SUL BIOTESTAMENTO IN ITALIA

Uno dei punti salienti della legge sul biotestamento in Italia riguarda la dichiarazione di volontà anticipata di trattamento. Si tratta di un documento stilato da un paziente precedentemente allo stato di incapacità di accordare o di negare il proprio consenso per un trattamento sanitario. In queste situazioni, i medici sono tenuti a rispettare la volontà espressa precedentemente dal soggetto nella dichiarazione di volontà anticipata di trattamento, ovvero il cosiddetto testamento biologico. Tale punto viene espressamente trattato nell’articolo 4 della legge:

‘1. La dichiarazione di volontà anticipata di trattamento deve essere scritta per intero, datata e sottoscritta dal paziente. La sottoscrizione deve essere posta alla fine delle disposizioni relative all’uso o alla donazione del proprio corpo, di organi o di tessuti di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a). La dichiarazione deve contenere l’indicazione del giorno, del mese e dell’anno di sottoscrizione.

2. La dichiarazione di volontà anticipata di trattamento, una volta formata, è parte integrante della cartella clinica. Nel frontespizio della cartella clinica deve essere riportata la presenza o no di dichiarazioni di volontà anticipate di trattamento’.

La legge sul testamento biologico parla anche di Comitato Etico. Nel caso in cui il paziente non sia in grado di decidere se sottoporsi o meno a un determinato trattamento sanitario e non ha mai firmato alcuna dichiarazione di volontà anticipata di trattamento, il testo della legge sul Biotestamento stabilisce che farà fede la volontà manifestata dal paziente. Se non sono state espresse volontà e non è stato nominato un tutore, il personale medico dovrà rispettare il seguente ordine gerarchico: coniuge di fatto o non separato legalmente, convivente, figli, genitori, parenti entro il quarto grado. Il testo della legge sul fine vita, specifica a tal riguardo che ‘il soggetto che presta o che rifiuta il consenso ai trattamenti per conto di chi versa in stato di incapacità deve agire nell’esclusivo e miglior interesse dell’incapace, tenendo conto della volontà espressa da quest’ultimo in precedenza’.

Qualora la decisione presa dal soggetto che presta o che rifiuta il consenso ai trattamenti sanitari per conto di chi non è in grado di decidere, non sia chiara, si ricorrerà al Comitato Etico della struttura sanitaria. In caso anche il comitato non sia in grado di decidere, in ultima analisi, si farà ricorso al giudice tutelare.

Il testo della legge sull’eutanasia, si occupa anche del comportamento da adottare in caso il soggetto coinvolto sia un minore. Questo aspetto viene trattato nel dettaglio nell’articolo 8 della legge sul testamento biologico:

‘1. Il consenso al trattamento sanitario del minore è accordato o rifiutato dagli esercenti la potestà parentale, la tutela o l’amministrazione di sostegno; la decisione di tali soggetti è adottata avendo come scopo esclusivo la salvaguardia della salute psicofisica del minore.
2. Il consenso al trattamento sanitario del minore non è richiesto quando il minore versa in pericolo di vita a causa del verificarsi di un evento acuto.
3. In caso di contrasto ai sensi dell’articolo 9, si applicano le disposizioni del medesimo articolo.
4. Il consenso al trattamento sanitario del soggetto maggiore di età interdetto o inabilitato, legalmente rappresentato o assistito, ai sensi di quanto disposto dal codice civile, è espresso dallo stesso soggetto unitamente al tutore o al curatore.
L’articolo 11, invece, stabilisce che il medico può disattendere le direttive contenute nella dichiarazione di volontà anticipata di trattamento “solo quando, sulla base del parere vincolante del comitato etico della struttura sanitaria, non sono più corrispondenti a quanto il paziente aveva espressamente previsto al momento della redazione della dichiarazione, sulla base degli sviluppi delle conoscenze scientifiche e terapeutiche, e indicando compiutamente le motivazioni della decisione nella cartella clinica’.

CASI DI EUTANASIA

Biotestamento, eutanasia, suicidio assistito sono temi caldi, che sempre più frequentemente compaiono nella dialettica politica. Sono diversi i casi di persone affette da gravi patologie come la sclerosi multipla o rimaste totalmente immobili a seguito di gravi incidenti, che hanno chiesto (delle macchine a cui sono collegati) di poter andarsene da questo mondo con dignità. L’ultimo caso di eutanasia richiesta a gran voce è quello di Dj Fabo, cieco e tetraplegico, che ha chiesto persino al Presidente della Repubblica che fosse posta la parola fine alla sua esistenza. Ad assecondare il suo appello disperato è stato Marco Cappato, che lo ha accompagnato in Svizzera, dove è stato sottoposto all’eutanasia. A far notizia ultimamente è stato anche il Belgio, dove, secondo quanto riportato dal quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad, è stato eseguito il primo caso di eutanasia su un minorenne. Il giornale non ha fornito altri dettagli, né sull’età né sulla malattia del minore.

Approfondisci e leggi la proposta di legge sul Biotestamento, l’eutanasia e il fine vita.

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