Berlusconi avrebbe appuntato su un foglio degli aggettivi poco carini su Meloni

I presidenti di Camera e Senato sono stati eletti, tra le polemiche. Quello di Montecitorio le ha sollevate nell’opposizione, quello di Palazzo Madama per le modalità, meglio per i voti che non sono arrivati da tutto il centrodestra, ma con l’aiuto di qualche senatore non della maggioranza. In pratica: il clima è teso tra i banchi del Parlamento.

Berlusconi La Russa
Silvio Berlusconi e Ignazio La Russa – Nanopress.it

E nonostante le dichiarazioni di Matteo Salvini, che anche oggi ha precisato come lui, assieme agli alleati si presenteranno insieme alle consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La maretta, infatti, nasce tra il partito di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, tanto che lo stesso Cavaliere avrebbe appuntato in un foglietto degli aggettivi poco edificanti sulla premier in pectore. E proprio dall’aula del Senato.

Cosa sta succedendo tra Meloni e Berlusconi

Il secondo giorno di legislatura, la diciannovesima, è andato. Il centrodestra, più o meno unito – pare che manchino circa 15 voti al deputato leghista Lorenzo Fontana -, è riuscito a eleggere anche il presidente della Camera. L’aria che tira, però, in maggioranza è tutt’altro che felice.

Ieri sera, per dire, dopo l’elezione, invece, di Ignazio La Russa come presidente del Senato, si mormorava addirittura che Forza Italia non si volesse presentare alle consultazioni con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, assieme a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ovvero con gli alleati con cui ci si è candidati alle politiche del 25 settembre, e con cui quella tornata elettorale è stata anche vinta.

Tutto smentito chiaramente, ma non dai diretti interessati. Il segretario della Lega a domanda diretta ha risposto che sì, certo, che andranno insieme a parlare con il presidente della Repubblica per ottenere l’incarico per formare l’esecutivo, quello di ieri, ha detto, è “stato un piccolo incidente di percorso” che nel corso dei cinque anni di governo insieme “sarà nullo“. D’altronde, ci pensa già a lui ad appianare le cose tra la premier in pectore e Silvio Berlusconi.

Berlusconi Ronzulli
Silvio Berlusconi e Licia Ronzulli – Nanopress.it

Il nodo della discordia è sempre lo stesso: Licia Ronzulli, la fedelissima dell’ex presidente del Consiglio. Il Cavaliere vorrebbe che avesse un ministero quantomeno di seconda fascia nel prossimo esecutivo, la leader di Fratelli d’Italia non vuole sentire ragioni e ha posto dei veti. E quindi, anche ieri, in un incontro a Villa Grande, la sua residenza romana, ha fatto capire a Meloni che così le cose non vanno.

Gliel’ho detto più volte a Giorgia che c’è malcontento in Forza Italia e così mi mette in difficoltà, ma lei ha detto che andrà avanti per la sua strada. La capisco, ma deve capire anche me… Noi dobbiamo avere pari dignità politica…“, avrebbe confessato ai suoi senatori. Secondo quanto ha appreso l’Adnkronos, poi, Berlusconi avrebbe fatto presente alla sua alleata anche che c’è il rischio di una crisi di governo a causa di una coalizione troppo divisa e confusa: in pratica, il centrodestra deve essere unito altrimenti alla prima occasione si va a sbattere contro un muro.

Nonostante questo monito del Cav, però, la numero uno di FdI pare che intenda tira dritto per la sua strada, anche perché il problema non è tanto sull’affidare ruoli agli alleati, quanto proprio affidarli alla senatrice ex infermiera. I rapporti tra le due, raccontano, sono tutt’altro che cordiali. Se prima erano solo avversarie, da qualche tempo sono diventate nemiche, almeno da quanto Ronzulli si è scagliata contro i no vax. Ma i dissapori nascono da molto prima e ora si è arrivati alla resa dei conti, con Meloni che, al momento, ha il coltello dalla parte del manico, e Berlusconi che deve decidere da che parte stare.

Il foglietto di Berlusconi contro Meloni: “Prepotente e arrogante”

Più che deve decidere da che parte stare, in effetti, deve decidere come si vuole comportare. Ma anche questo, pare, lo abbia deciso. Poco dopo il discorso di Liliana Segre in Senato, che gli è piaciuto, e poco prima del vaffa, ripreso un po’ ovunque, nei confronti di La Russa, ieri, ha iniziato ad annotare su un foglietto delle parole, anche con un po’ di rabbia.

Giorgia Meloni – avrebbe scritto secondo la Repubblica Berlusconi -, un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo. Nessuna disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d’accordo“. Poco dopo, dicono sempre dal quotidiano, avrebbe cancellato solo ridicolo.

Quale fosse la ragione (della parola depennata), ovviamente, non si sa, quello che è chiaro è che la maggioranza parte azzoppata, e il rischio di schiantarsi contro il muro è dietro l’angolo. Tanto che il neo presidente di Palazzo Madama all’uscita dalla Camera ha commentato che tocca proprio all’ex premier dichiarare “quello di cui io sono certo, che quella foto è un fake“. Non può mica farlo lui al posto suo, ha detto ancora sulla questione. Quanto, invece, alle possibili ingiurie, La Russa, che pure Berlusconi non l’ha sentito, ha affermato che il Cav non gliele ha rivolte “almeno quando ero presente. Non sono quando me ne sono andato“.

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