Bergamo, muore avvelenato un cane da soccorso: è allarme bocconi killer

Bergamo, muore avvelenato un cane da soccorso è allarme bocconi killer

[didascalia fornitore=”altro”]Foto di repertorio Pixabay[/didascalia]

E’ morto Buddy, un golden retriever di soli 20 mesi, che faceva parte del Nucleo cinofilo da soccorso Argo degli alpini di Fiorano al Serio (nella Bergamasca): è stato probabilmente avvelenato durante la consueta passeggiata mattutina con la sua ‘compagna’ di lavoro Alessandra Dalla Betta, nel bosco tra Torre Boldone e Ranica. ‘Non era un cane eroe, era il cane di Alessandra e con lei formava un’unità cinofila, quella che gli alpini amano definire una bestia unica a sei zampe, capace di mettere a disposizione di chi ha bisogno un naso, un cervello e due cuori’, sono le parole con cui l’unità cinofila ha descritto il compagno Buddy, in un lungo post su Facebook.

Come riporta Repubblica, Giovanni Martinelli, coordinatore nazionale delle Unità cinofile da soccorso degli alpini, ha dichiarato a proposito della dolorosa scomparsa: ‘Oggi verrà effettuata l’autopsia. La nostra speranza è che si sia trattato di un incidente, che Buddy abbia raccolto da terra un topolino o un passerotto avvelenati dal decumarolo usato dagli agricoltori per tenerli lontani dai campi. Ma in quella zona sono già morti altri cani e il timore è che siano stati sparsi dei bocconi avvelenati’.

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‘Nessun cane vale più degli altri, ma la morte di Buddy, oltre ad aver provocato un immenso dolore ad Alessandra, vanifica un anno e mezzo di lavoro di addestramento. Lui aveva bruciato le tappe: per sostenere l’esame operativo e lavorare sul campo, un cane deve avere almeno 20 mesi. Lui li aveva compiuti da soli 15 giorni e aveva già ottenuto la certificazione dell’Ente nazionale della cinofilia italiana. Era giovane ed esuberante, ma aveva all’attivo almeno due interventi di ricerca di persone disperse in montagna’, ha aggiunto Martinelli.

I volontari del Nucleo cinofilo Argo hanno sottolineato: ‘Buddy potrebbe essere stato ucciso dalla cattiveria di chi magari un domani avrà bisogno dell’intervento di un cane come lui. Il nostro nucleo esiste dal 1986: in 32 anni abbiamo effettuato 250 interventi di soccorso e avuto oltre cento cani, ma è la prima volta che ne perdiamo uno per avvelenamento’. E così nella bergamasca torna l’allarme polpette avvelenate.

Alessandra è ora senza un compagno e Martinelli si augura che trovi la forza per continuare: ‘Qui siamo tutti volontari, ognuno con la propria professione, e lei in particolare è una professoressa d’inglese, che in questi mesi di vacanza dalla scuola si era dedicata molto all’addestramento di Buddy. Mi auguro che non molli e voglia ricominciare con un cucciolo. Buddy era il suo primo cane da soccorso, quindi per lei è ancora più dura, ma sono convinto che non ci lascerà’.

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