Bce, un nuovo scudo anti-spread per sostenere i Paesi in maggiore difficoltà

Un nuovo scudo anti-spread per aiutare i Paesi in maggiore difficoltà: in cosa consiste la nuova misura pensata dalla BCE. 

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La BCE ha dato l’incarico agli uffici tecnici di “accelerare il completamento di un nuovo strumento anti-frammentazione” da sottoporre al Consiglio direttivo. In arrivo, dunque, un nuovo scudo anti-spread in soccorso ai paesi più esposti dell’Unione Europea, come Italia e Spagna.

BCE, nuovo scudo anti-spread

Il Consiglio direttivo della BCE si è riunito per dialogare sull’attuale situazione in cui versa il mercato. A partire dal mese di dicembre 2021, si è attuato il processo di normalizzazione della politica monetaria e, in tal senso, si sono attuati diversi sforzi contro i ricorrenti rischi di frammentazione.

La pandemia ha reso vulnerabile l’economia della zona euro: l’emergenza sanitaria, dunque, ha avviato un percorso di trasmissione diseguale della normalizzazione della politica monetaria tra le varie giurisdizioni.

Per far fronte a questa situazione, il Consiglio direttivo ha deciso di applicare flessibilità nel reinvestimento dei rimborsi in scadenza del portafoglio pandemico, con lo scopo di salvaguardare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria, fondamentale affinché la BCE possa agire adeguatamente e rendere i prezzi stabili.

Inoltre, il Consiglio direttivo ha incaricato i relativi comitati dell’Eurosistema, in sinergia con i servizi della BCE, di progettare un nuovo strumento anti-frammentazione, poi al vaglio del Consiglio direttivo.

Klas Knot, membro del consiglio di amministrazione della Bce e presidente della Nederlandsche Bank, in una intervista a Young Factor ha spiegato che “Oggi abbiamo deciso di attivare la flessibilità nell’attività di reinvestimento e abbiamo chiesto ai nostri comitati di lavorare in maniera accelerata sull’ideazione di nuovi strumenti per contrastare la frammentazione nel caso in cui il reinvestimento non fosse sufficiente. Quindi nel caso non bastasse il reinvestimento, tranquilli, siamo pronti“.

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Soldi – Nanopress.it

Gli strumenti nelle mani della Banca Centrale Europea

Dopo l’annuncio effettuato dalla Bce, lo spread tra Btp e Bund è sceso a 216, partendo da 250, un valore salito al massimo a partire dal 2020, quando gli investitori hanno richiesto premi specifici per avere obbligazioni nel nostro paese – ma anche in Portogallo e Spagna.

La Bce, secondo quanto sostengono gli analisti, può utilizzare come strumento la canalizzazione dei reinvestimenti dalle obbligazioni in scadenza durante l’emergenza sanitaria verso i mercati più in affanno nel periodo post emergenza sanitaria.

C’è da sottolineare che anche se la Banca Centrale Europea decidesse di reinvestire tutte le obbligazioni tedesche e francesi in Italia, pari a 12 miliardi di euro mensili, non basterebbe, in quanto gli acquisti netti della Bce in Italia ammontano a 14 miliardi di euro dal terzo mese del 2020.

Un altro strumento che può essere preso in considerazione e l’Outright Monetary Transactions che permette acquisti illimitati del debito di uno specifico paese e che viene utilizzato, principalmente, nelle situazioni di crisi, anche se potrebbe essere l’ultima spiaggia da prendere in considerazione, visto che prevede condizioni molto ferree, nonché la sottoscrizione – da parte degli stati membri dell’UE – di un piano di salvataggio.

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